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A Dallas rappresaglia per gli afroamericani uccisi, assassinati 5 poliziotti

A Dallas sono stati assassinati 5 agenti della polizia alla fine di una delle tante manifestazioni dopo l’ennesimo caso di afroamericani uccisi da poliziotti bianchi

MILANO – E’ finita in un bagno di sangue una manifestazione di protesta tenutasi ieri sera a Dallas contro le uccisioni di afroamericani da parte di poliziotti negli Stati Uniti. Al termine della manifestazione di protesta, quattro cecchini hanno aperto il fuoco contro i poliziotti che stavano scortando la manifestazione. Un’altra strage in pochi giorni che è una rappresaglia per i cittadini afroamericani uccisi a sangue freddo dalla polizia.

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L’ANTEFATTO – Negli Stati Uniti nel giro di 24 ore sono stati uccisi altri due afroamericani da poliziotti bianchi. Uccisioni a sangue freddo considerate evitabili che hanno scatenato la questione razziale negli Stati Uniti. Lo stesso Presidente Barack Obama si è detto profondamente preoccupato per quello che sta accadendo in un Paese in cui il razzismo è diventato uno dei problemi più grandi da affrontare. Le uccisioni dei poliziotti di due afroamericani in due diversi stati, ma in circostanze tremendamente simili. In Louisiana è stato ucciso un venditore ambulante di cd dopo che già era stato immobilizzato a terra dai poliziotti, mentre il giorno dopo in Minnesota è stato ucciso il responsabile di una mensa scolastica in una dinamica che sembra ancora più grave. E’ stato fermato dalla polizia perché aveva uno dei fari dell’auto malfunzionante. Alla richiesta di tirare fuori i documenti l’uomo ha messo mano alla tasca della giacca e tanto è bastato per far sì che uno dei poliziotti gli sparasse a bruciapelo. Entrambi i poliziotti sono stati immortalati in queste azioni e il video delle uccisioni sta facendo il giro del mondo.

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LA STRAGE DI QUESTA NOTTE – Come riporta il Corriere della Sera sono 5 poliziotti morti e altri sei feriti. La veglia notturna contro l’uccisione di due afroamericani in Louisiana e Minnesota è finita in tragedia. Nella città texana di Dallas è stata colpita la scorta della manifestazione di protesta per gli afroamericani uccisi negli scorsi giorni. Le istituzioni hanno fatto sapere che c’erano 4 uomini pronti a colpire e a sparare sui poliziotti per ucciderne il più possibile. Il capo della polizia David Brown ha aggiunto che ci potrebbero essere addirittura dell bombe piazzate in città. Si tratta di una delle stragi più gravi nella storia recente degli Stati Uniti. In seguito alle uccisioni sono nati movimenti di protesta in tutta l’America, non solo negli stati delle uccisioni, ma anche a New York dove è sceso in piazza il movimento “Black Lives Matter” (Le vite dei neri contano).

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GLI AGGIORNAMENTI – La caccia ai killer è partita subito dopo la strage. Uno dei 4 cecchini dovrebbe essersi ucciso e la zona centrale della città è presidiata dalle forze speciali. La Federal Aviation ha emesso una restrizione dei voli su Dallas e sono fermi anche bus e treni. La polizia non ha escluso, infatti, che alcuni responsabili delle azioni siano ancora in libertà. Intanto Obama ha condannato l’atto, parlando di attacco feroce e premeditato.

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