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Lo street artist Blu cancella per protesta le sue opere dai muri di Bologna

L’artista contrario a una mostra in città: "Non ci sarò più finché i magnati magneranno"

MILANO – «A Bologna non c’è più Blu e non ci sarà più finché i magnati magneranno. Per ringraziamenti o lamentele sapete a chi rivolgervi». Così ha deciso il writer Blu, uno degli street artist italiani più famosi e stimati. In segno di protesta è arrivato a cancellare le sue opere dai muri della città emiliana.

LA PROTESTA – Una scelta che non è, in realtà, una novità lo aveva già fatto a Berlino. a scatenare la clamorosa reazione la mostra “Street Art. Banksy & Co. che aprirà il 18 marzo nel capoluogo emiliano per iniziativa di Genus Bononiae e in collaborazione con Fondazione Carisbo, con lo scopo dichiarato di salvare le creazioni dal deperimento. In pratica le opere arte di strada sarebbero destinate a vita da museo e il writer non ci sta.

WU MING CON BLU – Subito dopo la protesta dell’artista il mondo dell’arte, ma non solo, si è schierato con o contro di lui. Il collettivo di scrittori Wu Ming appoggia Blu, attaccando dal suo blog Giap le ragioni stesse della mostra contestata: “Questo atto lo compiono coloro che non accettano l’ennesima sottrazione di un bene collettivo allo spazio pubblico, l’ennesima recinzione e un biglietto da pagare. Lo compiono coloro che non sono disposti a cedere il proprio lavoro ai potenti di sempre in cambio di un posto nel salotto buono della città. Lo compiono coloro che hanno chiara la differenza tra chi detiene denaro, cariche e potere, e chi mette in campo creatività e ingegno. Lo compiono coloro che ancora sanno distinguere la via giusta da quella facile”.

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