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Dislessia, in Olanda vietate a scuola calcolatrici e correttori

Una decisione che sta facendo molto discutere sia parte della classe politica sia associazioni a tutela dei ragazzi dislessici

MILANO – Gli studenti dislessici non potranno più usare i correttori automatici che li aiutano nelle prove scolastiche. E’ quanto ha deciso il governo olandese. La pena? Vedersi ridurre punti nel giudizio finale. Una decisione che sta facendo molto discutere sia parte della classe politica sia associazioni a tutela dei ragazzi dislessici. Il ministero dell’Educazione non sembra, però, voler tornare indietro sui suoi passi.

LA DSA – Ci sono leggi che tutelano il diritto allo studio dei ragazzi con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), i quali, spesso, hanno un coefficiente intellettivo superiore alla media, ma hanno bisogno di maggiore tempo e di mezzi compensativi e dispensativi ed anche di una maggiore preparazione, oltre che attenzione, da parte del corpo docente.

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LA SITUAZIONE IN EUROPA – In Italia la percentuale dei ragazzi dislessici oscilla tra il 3 ed il 5%, mentre nei paesi anglofoni, anche per la particolare irregolarità propria della lingua, la percentuale sale al 17% e coinvolge maggiormente il sesso maschile. Nei paesi anglosassoni, anche per l’avanzata struttura economica, la società ha visto, prima di altri Paesi, l’incremento della domanda di personale specializzato dovuto proprio al notevole sviluppo industriale che ha caratterizzato, con forte anticipo, queste regioni.

IL CASO FRANCESE – Non solo Olanda: Anche in Francia manca una vera e propria tutela giuridica a favore dei ragazzi dislessici. Al massimo, a giudizio dell’insegnante, si può chiedere aiuto al RASED, la rete di sostegno all’insegnamento, il quale non avviene all’interno della classe, ma concede al soggetto di essere seguito in un altro ambiente separato. Tutto avviene senza un vero e proprio programma didattico specifico, dedicato agli studenti dislessici.

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