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Elezioni Usa, il parere dello scrittore Jonathan Safran Foer

Anche nel caso in cui non dovesse vincere, secondo Foer i danni fatti da Trump sono molteplici. Il candidato repubblicano ha svuotato la parola

MILANO – Le elezioni americane sono alle porte. L’FBI ha fatto sapere che Hilary Clinton non sarร  incriminata per il caso email. Donald Trump รจ stato intanto portato via dalla sicurezza da un comizioย perchรฉ si pensava che un uomo fosse armato. Ultimi eventi, ultimi discorsi. Domani, martedรฌ 8 novembre, gli americani andranno alle urne per decidere chi sarร  il loro Presidente, una scelta che non avrร  effetti solo sul suolo statunitense ma in tutto il mondo. I due candidati non sono gli unici a girare per gli Stati Uniti, ma c’รจ anche Jonathan Safran Foer che sta presentando per il paese il suo ultimo romanzo, “Here I Am” (pubblicato da Guanda in Italia – tra l’altro prima qui che oltremare – col titolo “Eccomi”).

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IL DISPREZZO PER LA VERITA’ – Lo ha incontrato Massimo Gaggi per il Corriere della sera a Detroit. Safran Foer era piuttosto preoccupato.ย “Ci sono tante cose – ha detto a Massimo Gaggi – che ho trovato gravi e disgustose nella campagna di Donald Trump: lo sberleffo a un disabile imitando i suoi handicap fisici, le cose tremende che ha detto sulle donne, gli immigrati ispanici, i musulmani. Ma ciรฒ che mi ha offeso di piรน รจ il suo costante e sfrontato disprezzo per la veritร ”. Anche Hilary non รจ stata sempre limpida ma secondo l’autore di “Ogni cosa รจ illuminata” ha mostrato rispetto per la realtร , cosa che Trump non ha fatto.

L’EFFETTO TRUMP SULLA SOCIETA’ AMERICANA – Anche nel caso in cui non dovesse vincere, secondo Foer i danni fatti da Trump sono molteplici e permanenti. Il candidato repubblicano ha svuotato la parola, diventata con la sua retorica un mero involucro senza peso e significato. Ha reso la comunicazione un fatto di volume, non piรน di sostanza. Un tempo, durante le campagne elettorali, si discutevano idee, progetti, proposte. Chi faceva politica, come chi scrive libri, voleva migliorare il mondo. La campagna elettorale, ha raccontato Foer, “รจ stata solo un ‘popularity contest’, una gara di popolaritร . Non conta cosa si dice ma quanta gente va ai comizi e viene catturata davanti a un teleschermo”. Ciรฒ che piรน ha offeso lo scrittore sta nel fatto che Trump “ha disegnato un mondo immaginario e ha preteso di far credere agli americani che quella sia la realtร ”.

CHI VOTA TRUMP – D’altra parte chi vota Trump non ha colpe. Sono persone frustrate, scoraggiate, che hanno visto svanire davanti ai loro occhi il sogno americano, proprio quel sogno che fino a ieri hanno creduto possibile. E questo Foer lo capisce molto bene, perchรฉ la sua famiglia รจ l’incarnazione di quel sogno. Sua madre รจ nata in Europa nei campi profughi creati nel dopoguerra. Quando da piccola รจ approdata negli Stati Uniti non sapeva una parola di inglese, eppure negli anni รจ riuscita a mettere in piedi un negozio di alimentari, a raggiungere una certa sicurezza economica e a far studiare i suoi figli. Sta proprio qui il sogno americano: รจ il “principio delle pari opportunitร ”, secondo il quale siamo tutti uguali e ognuno di noi ha il diritto di cercare la felicitร , una possibilitร  che รจ stata negata ai nuovi americani. Ogni classe sociale รจ diventata un’isola sperduta dalla quale รจ impossibile fuggire. “Il sogno americano รจ morto, รจ rimasto solo il mito”. Donald Trump รจ la personificazione della frustrazione di questa America. Il suo problema รจ che non ipotizza soluzioni. Si limita a fomentare la rabbia.

 

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