MILANO – Ieri รจ stato presentato il catalogo ragionato di Agostino Bonalumi edito da SKIRA, alla presenza deiย curatori Fabrizio Bonalumi, figlio dellโartista, e Marco Meneguzzo, storico dellโarte. Un’occasione per festeggiare ancheย lโinaugurazione del nuovo SkiraPoint alla Libreria Bocca in Galleria Vittorio Emanuele di Milano.
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IL CATALOGO – I due volumi del Catalogo generale dellโopera di Agostino Bonalumi (1935โ2013), curati da Fabrizio Bonalumi, figlio dellโartista, e da Marco Meneguzzo, sono lo strumento indispensabile per la conoscenza del lavoro dellโartista, sia dal punto di vista culturale, che da quello piรน specifico del mercato artistico contemporaneo: il primo volume, infatti, dร dellโartista la visione monografica e analizza il contesto culturale allโinterno del quale si รจ mosso nel corso di oltre mezzo secolo di attivitร , mentre il secondo costituisce il vero e proprio catalogo di circa duemila opere, dagli esordi alla scomparsa. Si tratta dunque di un vero e proprio โpunto fermoโ per chiunque voglia conoscere approfonditamente, e con la certezza del rigore scientifico, tutto lo sviluppo della sua opera, nonchรฉ lโeffettiva produzione dellโartista, grazie al lavoro dellโArchivio Agostino Bonalumi, che per anni ha raccolto e catalogato tutte le sue opere e che ora le mette a disposizione dei collezionisti nella veste definitiva di consultazione.
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L’ARTISTA – Agostino Bonalumi nasce a Vimercate (Milano) nel 1935. Dopo studi tecnici, sceglie la via dellโarte ed espone per la prima volta nel 1956. Nel 1958 insieme a Castellani e a Manzoni costituisce il primo nucleo di quel che sarร di lรฌ a poco il gruppo Azimuth. Del 1959 รจ lโinvenzione delle opere estroflesse, che svilupperร costantemente โ con grandi risultati espositivi, anche internazionali (ricordiamo ad esempio il gruppo Zero) โ secondo una varietร stilistica che comunque identifica almeno tre grandi periodi: dagli esordi al 1971, con le estroflessioni di varie fogge; dal 1971 al 1988-1939, quando le estroflessioni sulla tela assumono la forma di strisce parallele lineari, e dal 1989 al 2013, quando lโartista vive una sorta di seconda etร sperimentale, prima con estroflessioni dagli andamenti piรน liberi, poi ricondotte a geometria. Non vanno dimenticate infine le opere su scala ambientale, per cui Bonalumi ha una speciale predilezione, sin da quando, nel 1967, realizza Blu Abitabile per la mostra Lo Spazio dellโImmagine, a Foligno, seguito nel 1968 da Grande Nero, per una mostra personale al Museum am Ostwall di Dortmund.