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Venerdì 13, sette romanzi per esorcizzare la sfortuna (o riderci su…)

Per i meno scaramantici oggi è un giorno di aprile come gli altri. Per chi invece crede nella malasorte, venerdì 13 non può essere solo una data

MILANO – Per i meno scaramantici oggi è un giorno di aprile come gli altri. Per chi invece crede nella malasorte, venerdì 13 non può essere solo una data. Che vi siate già procurati dei cornetti anti iella da tenere a portata di mano, oppure che affrontiate la vostra giornata come al solito, vi proponiamo sette romanzi che hanno come protagonisti personaggi sfortunati o che portano sfortuna. Per esorcizzare la paura, o per ridere delle manie delle altre persone.

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Le origini della superstizione

L’associazione tra il numero 13 e la sfortuna ha origini antiche: lo storico greco Diodoro Siculo (I secolo a. C.) riferisce che Filippo II (IV secolo a. C.), re di Macedonia e padre di Alessandro Magno, fu ucciso da una sua guardia del corpo dopo aver fatto mettere una propria statua accanto a quelle delle dodici divinità dell’Olimpo. Ma forse la diffidenza verso il 13 risalirebbe addirittura alle più antiche concezioni astrologiche assiro-babilonesi (dove il 12 era numero sacro perché facilmente divisibile). Proprio il fatto che il 13 viene dopo il 12 avrebbe assicurato a questo numero la fama di portasfortuna.

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Il paradiso degli orchi di Daniel Pennac

Benjamin Malaussène di professione fa il capro espiatorio. Non solo deve sobbarcarsi gli incidenti e i contrattempi della sua vita, ma anche prendere la colpa delle disgrazie altrui. Un personaggio sfortunato per professione, insomma.

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Il giornalino di Gian Burrasca di Vamba

Giannino Stoppani non va in cerca di guai (o almeno non sempre!) sono loro che trovano lui. Nel suo diario, il ragazzo educato a dire sempre la verità, anche quando è scomoda e mette in difficoltà gli adulti, annota giorno per giorno le sue avventure e disavventure. Un libro per ridere dei grandi e delle loro manie.

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La patente di Luigi Pirandello

Lo iettatore per eccellenza non può essere che Rosario Chiarchiaro, protagonista di questa novella di Pirandello. Scacciato dal banco dei pegni perché tacciato di portare sfortuna, perseguitato dai gesti della gente – che al suo passaggio fa i più svariati gesti scaramantici -, l’uomo si rivolge al tribunale per vedere confermata questa sua capacità di portare male. Come andrà a finire?

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Trascurabili contrattempi di un giovane scrittore in cerca di gloria di Michael Dahlie

Sfortuna  e disavventure di un venticinquenne di New York che sogna di fare lo scrittore. Dalla morte dei genitori, che lo lascia solo al mondo, alla tormenta di neve con tanto di uccisione fortuita di un gregge di rare e costosissime capre della Libia. Tra fallimenti e guai con la legge, Henry riuscirà tutto sommato a cavarsela, e a gustarsi, in tempo per il finale, una meritata rivincita?

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Il diario di Bridget Jones di Helen Fielding

Una trentenne sovrappeso, incapace di resistere a sigarette e alcol, è alla disperata ricerca di un compagno. Nel corso della storia gliene succederanno di tutti i colori: dalla relazione senza speranze con il capo donnaiolo alle più disparate brutte figure. Anche quando, col proseguo dei libri, Bridget troverà l’amore e metterà su famiglia l’idea che abbiamo di lei – di una pasticciona, perseguitata dalla sfortuna – non si cancellerà mai del tutto.

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Macbeth di William Shakespeare

Si dice che questa tragedia porti sfortuna. Ma come è nata questa voce? Le opinioni sono discordanti. C’è chi dice che sia l’originale di Shakespeare a portare male, perché nel testo sarebbero inserite formule magiche. C’è invece chi sostiene che la nomea di sfortunata sia legata alla trasposizione operistica di Giuseppe Verdi: quando uscì, l’opera ebbe così poco successo che nell’ambiente si diffuse la voce che quel nome portasse male.

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L’eleganza del riccio di Mauriel Barbery

Se non è sfortuna morire in modo insensato proprio quando si era iniziato a vivere davvero, cosa lo è? Un libro che lascia l’amaro in bocca, ma che porta con sé anche una carica di speranza.

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