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Scoperto un racconto inedito di Walt Whitman perso per 165 anni

L'estate scorsa il neo laureato Zachary Turpin ha trovato un racconto inedito di Walt Whitman, uno dei più poeti americani

MILANO – L’estate scorsa il neo laureato Zachary Turpin ha trovato un racconto inedito di Walt Whitman, uno dei più amati poeti americani. Lo ha fatto utilizzando i database online di giornali e librerie sfruttando come termini per la ricerca quelle poche parole che era riuscito a recuperare dei testi perduti. Così si è imbattuto in una pubblicità comparsa sul “New York Times” il 13 marzo 1852 dove si parlava dell’uscita di un racconto sul rivale “Sunday Dispatch”. Zachary ha cercato il “Sunday Dispatch” del giorno dopo, di cui rimane soltanto un’unica copia ingiallita. A pagina 4 ha fatto la grande scoperta: un racconto inedito intitolato “Le avventure di Jack Engle”. Zachary Turpin aveva già scoperto un anno fa un pezzo in cui Whitman dispensava consigli dietetici e salutisti su un numero del “New York Atlas” del 1858.

JACK ENGLE – “Le avventure di Jack Engle” iniziano così: “Puntuale alle 12 e mezza, mentre il sole toccava Wall Street, un giovane piamente chiamato Nathaniel indossava il cappello di paglia che proprio quel mattino aveva acquistato per 25 centesimi e annunciava la sua intenzione di andarsene a pranzo”. Non si tratta di un racconto di grande qualità, secondo chi l’ha già studiato, ma apre scenari nuovi sul più noto poeta americano. La trama è ricca di colpi di scena e vede l’orfano Jack avere a che fare con politici corrotti, crudeli avvocati, virtuosi quaccheri, e “perfino una ballerina spagnola”, come racconta Anna Lombardi su “La Repubblica” di oggi.

SULLE TRACCE DELLE FOGLIE D’ERBA – L’inedito, scoperto la scorsa estate, è ora online su “The Walt Whitman Quarterly Review” ed è stato pubblicato cartaceo dalla University of Iowa Press. Ed Folsom, esperto di Whitman dell’Università dell’Iowa, ha detto al “New York Times” che “la scoperta cambia tutto quello che sappiamo del poeta” perché “ci parla del suo lavoro prima di Foglie d’erba, la sua opera principale”Sempre sul quotidiano di New York è intervenuto David Reynolds dell’Università di Cuny, che sottolinea il fatto che Whitman abbia usato un genere popolare come quello del romanzo d’appendice descrivendo “le vite di chi all’epoca gli era più vicino, i poveri e la loro epica battaglia per la sopravvivenza”. Mostra già in questa storia quella scrittura sensuale, filosofica e sperimentale che tanto peso avrà nel suo lavoro maggiore e parla di “lunghi fili d’erba che toccano il mio viso” e di “alberi nutritisi dal decadimento di corpi umani”. Già mostra di essere interessato alla relazione tra immoralità e natura, su cui si fonderà la sua intera poesia.

 

PHOTO CREDITS: New York Times

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