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Il riciclo dei libri di cartone per salvare la cultura in Sudamerica

Le editoriales cartoneras, sono case editrici indipendenti che usano il cartone riciclato per realizzare e diffondere libri a basso costo

MILANO – Partendo dall’Argentina, il modello delle editoriales cartoneras, case editrici indipendenti che usano il cartone riciclato per realizzare e diffondere libri a basso costo, si è diffuso a macchia d’olio in Sudamerica. Questa figura ha subito delle evoluzioni nel corso del tempo fino ad interessarsi al “mercato” dei libri, con la realizzazione di 300 case editrici cartoneras in tutto il mondo. A farvi meglio comprendere di cosa stiamo parlando, è l’interessante documentario pubblicato dal sito Internazionale

Il ruolo dei Catador

Quello del Catador in paesi come Buenos Aires, Sao Paulo e Santiago è considerato a tutti gli effetti un vero e proprio lavoro, portato avanti con dignità come qualsiasi altro professionista. Un settore del riciclo, questo, che ha visto una continua evoluzione nel corso degli anni e che molti anni fa consisteva nel prendere materiale riciclabile dalle case, venderlo e comprarlo. E’ per questo che i Catador, da sbandati che vivevano per strada, oggi hanno conquistato un ruolo ben preciso grazie al cambiamento della mentalità della società.  Attualmente sono 60 mila i riciclatori che lavorano nel settore, vicini a un ceto sociale abbastanza vulnerabile poiché la maggior parte di essi lavorano da soli e in condizioni ancora non del tutto ottimali.  Il tutto oggi viene favorito dalle Grandes Geradores , le quali forniscono il materiale alle cooperative per dare ai materiali riciclabili la corretta destinazione per non disperdersi in natura.

Creare libri di cartone

L’idea è venuta fuori quando nel 2001, complice anche la crisi economica, più riciclatori del previsto, si ritrovarono a raccogliere i cartoni ai bordi delle strade. Da qui l’idea di creare libri di cartone.  Si è diffuso cosi in America Latina, un modello che consiste nell’acquistare il cartone ai cartoneras a un prezzo maggiore rispetto quello di vendita abituale. L’idea era quella di arrivare al popolo, o meglio a quella massa fatta di gente ancora distante dalla lettura a causa del costo di libri. Il concetto di base è semplice: dare accesso alla cultura a chiunque, vendendo i libri a un prezzo accessibile. Obiettivi che si uniscono ad un altro e non meno importante argomento che è quello della sostenibilità. Molti cartoneras sono passati così dalla strada alla cooperativa dove hanno imparato a dipingere, impaginare un libro e soprattutto a leggere.

Le case editrici cartoneras

Quella a cui si è dato vita è una casa editrice tradizionale che, piuttosto che essere una tipografia industriale, fabbrica lei stessa i libri da mandare alle librerie. “Le editoriales cartoneras riportano i libri alla strada, è una cosa che si è persa negli ultimi decenni”, dice Ignacio Cuevas. “Una copertina di cartone è un discorso politico di per sé”.  Quello che si fa notare, infatti, è che i progetti cartoneros sono nati in un momento di profonda crisi economica, sociale e anche morale. Si è venuto a creare un sistema all’interno del quale i gruppi hanno normalmente come obiettivo quello di divulgare autori nuovi, compresi loro stessi.  Il fatto che in America Latina siano nate così tante case editrici Cartoneras, è dovuto principalmente con il tema della censura. Attraverso la lettura si vengono a creare dei punti di fuga in cui le persone possono aprirsi e sentirsi meno soffocate dai mezzi d’informazione.  Una mentalità e una creatività pazzesca, quella latinoamericana, dalla quale altri paesi dovrebbero probabilmente trarre ispirazione.

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