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Premio ITAS del libro di Montagna, vince Paolo Cognetti con “Le otto montagne”

Con il romanzo "Le otto montagne" (Einaudi) Paolo Cognetti ha vinto la 43° edizione del Premio ITAS del Libro di Montagna

TRENTO – Con il romanzo “Le otto montagne” (Einaudi) Paolo Cognetti ha vinto la 43° edizione del Premio ITAS del Libro di Montagna per la categoria “Migliore opera narrativa”. Alla premiazione, tenutasi a Trento,  il presidente della giuria Enrico Brizzi ha consegnato il premio all’autore. Un’edizione da record – considerato il numero di opere ricevute (122 pervenute da 70 diverse case editrici) – che ha convinto gli organizzatori a rendere annuale la cadenza del concorso, che dalla sua nascita (avvenuta nel 1971) si è infatti sempre svolto ogni due anni. La giuria all’unanimità ha visto nel libro di Cognetti (finalista anche al Premio Strega 2017) il miglior testo di narrativa di montagna uscito di recente dalle tipografie italiane.

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LA GRAMMATICA DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA – “Il romanzo procede con il passo sicuro di chi conosce l’avanzata su sentiero come la progressione su ghiaccio, il brivido verticale dell’arrampicata e il necessario autocontrollo di chi, dopo aver raggiunto una sommità, si governa per gestire la discesa – si legge nella motivazione della giuria – La sua scommessa più vertiginosa non è tanto quella di deliziare chi la montagna la ama già quanto di saper raccontare la grammatica della famiglia e dell’amicizia, della maturazione e dell’inseguimento della propria vocazione anche a quanti vedono la montagna come un luogo esotico, straniero, persino ostile, restituendola in tutta la sua ruvida e fertile capacità di accogliere, meravigliare, custodire e far crescere i sogni di ognuno di noi”.

UN LIBRO DESTINATO A DIVENTARE UN CLASSICO – Per la sezione “migliore opera non narrativa” il Premio ITAS è stato invece assegnato a Diego Leoni per “La guerra verticale. Uomini, animali e macchine sul fronte di montagna. 1915-1918 (Einaudi). Un volume, secondo la giuria, “destinato a divenire un classico della storiografia bellica e non solo. E’ un volume in cui la guerra in montagna è affrontata da più punti di vista, che apre scorci nuovi su un conflitto così devastante e su quel luogo, la montagna, le montagne, così devastato; e forse soprattutto sugli essere umani, ancor più devastati dalla guerra, dalle condizioni di vita, e di morte: là dove, fino a pochi anni prima dello scoppio, si riteneva impossibile combattere”.

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I VALORI AUTENTICI DELLA MONTAGNA – Margi Preus con “Il segreto di Espen” (EDT-Giralangolo) si è invece aggiudicata il Premio ITAS per la categoria “migliore opera narrivativa per ragazzi”. La scrittura dell’autrice americana procede senza strappi, con grande capacità descrittiva, con una sintassi di facile leggibilità, uno stile che favorisce l’accesso al sistema di valori autentici della montagna, valori di cui è intriso questo romanzo, ambientato in Norvegia durante la seconda guerra mondiale.“Nei confronti di quell’ambiente norvegese, fatto di freddo, neve, montagne, boschi estesi – ha spiegato la giuria leggendo la motivazione – il giovane Espen sa porsi da subito con serena competenza, frutto di una naturale educazione alla vita: sa sciare, muoversi nei boschi, affrontare la notte, osservare le stelle”.

LA MENZIONE SPECIALE E LE SEGNALAZIONI – La giuria ha voluto conferire una menzione speciale all’opera “In nome dell’orso“(Il Piviere) di Matteo Zeni, un libro appassionato e molto documentato sull’Orso Bruno, un approccio globale alla tematica di questo grande predatore che vive sulle montagne una stagione nuova, dopo essere stato cacciato in modo feroce ed avere rischiato l’estinzione. Per ogni categoria, la giuria ha inoltre segnalato per la sezione Opera narrativa “Di roccia, di neve, di piombo” (Priuli & Verlucca) di Andrea Nicolussi Golo, per la sezione Opera non narrativa “La battaglia del Cervino. La vera storia della conquista” (Laterza) di Pietro Crivellaro e per la sezione Libro per ragazzi “Montagna” (Rizzoli) di Alberto Conforti.

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