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“Poesie al citofono”, a Torino ogni sabato versi su richiesta per curare l’anima

Dall'originale idea del poeta Pierangelo Grosso, basta recarsi il sabato dalle 17 alle 19 in via Mercanti 6 a Torino per sentirsi decantare alcuni versi su richiesta

MILANO – Creare un luogo pensato per chi sente il bisogno di ascoltare una poesia come sollievo dell’anima, una sorta di pronto soccorso, dove il farmaco è la poesia. Nasce a Torino “Poesie al citofono”, dall’originale idea del poeta Pierangelo Grosso. Per ascoltare una poesia basta recarsi il sabato dalle 17 alle 19 in via Mercanti 6 e suonare il campanello al nome “Grosso”, per sentirsi decantare alcuni versi su richiesta.

 

POESIA SOLLIEVO DELL’ANIMA – A spiegarci la nascita dell’originale iniziativa il diretto protagonista, Pierangelo Grosso. “Nella strada in cui vivo, via Mercanti 6 a Torino, di fronte alla mia abitazione la domenica pomeriggio organizzavano “Il concertino dal balconcino”, evento domenicale in cui vari poeti si esibiscono e suonano. Una sera, a casa, stavo leggendo una mia poesia a degli amici, e riflettevamo sul fatto che non ci fosse ancora un luogo a Torino dove esporre liberamente poesie. Proporio in quel momento hanno citofonato, e sull’istante mi è venuta l’idea: permettere a chi sente il bisogno di ascoltare una poesia come sollievo dell’anima di avere un posto dove venire a citofonare e soltanto sentire la persona che legge, creando un momento di intimità in una città come Torino”.

 

PRONTO SOCCORSO DELLA POESIA – Si tratta, quindi, di un pronto soccorso della poesia, dove i farmaci sono nient’altro che versi. Le poesie sono scritte dallo stesso Pierangelo Grosso, alcune tratte dalla sua prima raccolta, altre scritte quotidianamente. Poesie esistenziali, ma anche di carattere politico ed impegnato. “Vengono a citofonarmi amanti della poesia e semplici curiosi che chiedono maggiori informazioni, ma nessuno se ne va senza prima di sentirsi decantare alcuni versi”. L’iniziativa ha un nobile obiettivo, come ci speiga lo stesso Pierangelo Grosso. “Con Poesie al citofono vogliamo che la gente si riappropri del quartiere in cui viviamo, diventato oramai preda di  negozi e ristoranti, e renderlo il ventre dell’arte urbana di Torino, un centro culturale in mezzo alla città”.

 

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