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Perché “Assassinio sull’Orient Express” è un’opera senza tempo

Intervista a James Prichard, il pronipote della scrittrice Agatha Christie, in occasione dell'uscita della nuova trasposizione cinematografica del libro "Assassinio sull'Orient Express"

MILANO – Le sue storie, soprattutto per le trame così brillanti, sopravvivono al tempo e funzionano ancora oggi, ispirando ancora oggi i giallisti più famosi. Parola di James Prichard, pronipote della scrittrice Agatha Christie, in riferimento alle opere scritte dalla sua bisnonna. Uno di questi, “Assassinio sull’Orient Express, uno dei romanzi più amati e conosciuti della “signora del giallo”, proprio in questi giorni è tornato sul grande schermo grazie alla trasposizione cinematografica firmata da Kenneth Branagh, nel doppio ruolo di regista ed interprete, e con un cast d’eccezione che conta attori del calibro di Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Willem Dafoe e Penélope Cruz. In occasione dell’uscita dell’edizione tie-in del libroabbiamo intervistato l’erede di Agatha Christie, James Prichard, per cheidergli perché l’opera delal sua bisnonna Agatha Christie sia ancora fotne d’ispirazione, sia letteraria che cinematografica.

 

Come nasce l’idea di produrre questo remake di Assassinio sull’Orient Express?

La risposta é semplice: è una delle sue storie più belle, con dei grandissimi personaggi, un’ambientazione esotica e bellissima, e anche uno dei migliori colpi di scena che lei abbia mai ideato.

 

Quali sono novità e differenze, sia rispetto al libro sia rispetto alla pellicola del 1974 firmata Sidney Lumet?

La storia di base, e il finale, restano gli stessi. I personaggi anche, sono più o meno gli stessi. C’è un pezzetto nuovo all’inizio, che funziona da (brillante) introduzione al personaggio di Poirot, e c’è un po’ più di azione. Ma altrimenti è lo stesso racconto che la mia bisnonna scrisse così tanti anni fa.

 

Cosa ha rappresentato Agatha Christie nella storia della letteratura, in particolare legata al genere giallo?

E’ ancora una delle migliori esponenti del genere. Le sue storie, soprattutto per le trame così brillanti, sopravvivono al tempo e funzionano ancora oggi. La maggior parte degli scrittori di genere riconosce l’influenza che lei ha avuto, e il suo grande contributo al genere.

 

Poirot è uno degli investigatori storici della tradizione letteratura giallista. Pensa che oggi ci sia un personaggio, anche non strettamente letterario, che lo ricorda?

Non c’è nessuno che assomiglia a Poirot. Ci sono dei grandi detective nei romanzi contemporanei (Rebus, Wallander, Dalgleish, per nominare quelli che io preferisco) ma sono tutti molto diversi da Poirot.

 

Se dovesse pensare ad un’altra opera di Agatha Christie da trasporre al cinema, quale ritiene più adatta?

Un numero incalcolabile dei romanzi di Agatha Christie potrebbe essere trasformato in un film. La Fox ha annunciato che il prossimo Poirot sarà Assassinio sul Nilo. Stiamo anche pianificando un film da Testimone d’accusa e penso che Dieci Piccoli Indiani sia il film migliore di tutti.

 

Immagini Agatha Christie al cinema dopo aver visto per la prima volta il film: come commenterebbe?

Non cerco mai di immaginare come si sentirebbe la mia bisnonna. Però mi aspetterei che si sentisse meravigliata e quasi sopraffatta dal fatto che stiamo ancora facendo dei film dai suoi libri, oggi, 40 anni dopo la sua morte. E forse sarebbe ancora più orgogliosa del fatto che leggiamo ancora i suoi libri…

 

 

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