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Paul Verlaine, le frasi e gli aforismi più celebri

Per celebrare l'anniversario della scomparsa di Paul Verlaine, vi proponiamo alcuni dei suoi aforismi più celebri

MILANO –  Verlaine rimane uno fra i più notevoli autori di tutta la lirica francese dell’Ottocento. Considerato il principe dei poeti maledetti, scrisse in versi la malinconia della condizione umana. In occasione del suo anniversario della scomparsa, vogliamo ricordarlo attraverso le sue frasi più belle.

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“La morale migliore in questo mondo dove i più pazzi sono i più savi di tutti, è ancora di dimenticare l’ora.”

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“La musica prima di tutto, e per questo preferisci l’impari più vago e solubile nell’aria senza nulla in sé che pesi e posi.”

“Povera gente! L’Arte non è sbriciolare la propria anima; è di marmo o no, la Venere di Milo?”

“Perché vogliamo la sfumatura ancora, non Colore, ma solo la sfumatura! Oh! La sfumatura solo accoppia il sogno al sogno e il flauto al corno!”

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“È la pena più grande non conoscerne il motivo, senz’amore e senz’odio, il mio cuore ha tanta pena!”

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“Bacio! Primula nel giardino delle carezze!”

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“I lunghi singhiozzi dei violini autunnali feriscono il mio cuore con monotono languore.”

“L’Amore tuo diffonde il suo vigore in tutto il mio essere, come un Vino.”

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“Amami, perché, senza te, niente posso, niente sono.”

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