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Paul Beatty è il primo americano a vincere l’anglosassone Man Booker Prize

Per la prima volta nella storia del premio, si aggiudica il Man Booker Prize lo scrittore americano Paul Beatty, autore del romanzo "Lo schiavista"

MILANO – Per la prima volta nella storia del premio, si aggiudica il maggior riconoscimento letterario anglosassone uno scrittore americano: si tratta di Paul Beatty, autore del romanzo “Sellout”, tradotto in italiano da Fazi col titolo “Lo schiavista“. Il Man Booker Prize, che indaga tutta la produzione mondiale in lingua inglese, ha finora premiato, tra i tanti, John Maxwell Coetzee con “Vergogna” (1999), Margaret Atwood con “L’assassino cieco” (2000), Yann Martel con “Vita di Pi” (2002) e Julian Barnes con “Il senso di una fine” (2010).

RAGGIUNGERE IL CENTRO DELLA SOCIETA’ AMERICANA – Ha presieduto la giuria del Man Booker Prize Amanda Foreman, secondo la quale il libro “raggiunge il centro della società americana contemporanea con feroce umorismo, un’ironia tagliente che si può trovare nelle opere di Jonathan Swift o Mark Twain”.

“LO SCHIAVISTA”, IL ROMANZO VINCITORE – “So che detto da un nero è difficile da credere, ma non ho mai rubato niente. Non ho mai evaso le tasse, non ho mai barato a carte. Non sono mai entrato al cinema a scrocco, non ho mai mancato di ridare indietro il resto in eccesso a un cassiere di supermercato”. Così comincia la storia di Bonbon, un nero della lower-middle-class, cresciuto in un ghetto della periferia di Los Angeles. La storia di un uomo il cui padre, alla morte, gli lascia soltanto i conti del funerale, un uomo destinato a infinite umiliazioni. Una satira pungente sulla razza, la vita di città e la giustizia sociale.  Un libro capace di far ridere e di provocare.

 

 

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