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Paolo Villaggio, le frasi e gli aforismi più celebri dell’attore

Un anno fa a Roma si spegneva Paolo Villaggio, il celebre attore ligure, noto soprattutto per il suo alter ego cinematografico, Ugo Fantozzi. Ecco le sue frasi più belle

MILANO – Un anno fa a Roma si spegneva il celebre comico italiano, Paolo Villaggio. L’attore ha avuto una lunga carriera che ha spaziato dal cabaret alla radio, dal cinema alla televisione, arrivando anche al teatro e ai romanzi. Il comico è diventato celebre soprattutto grazie al su alter ego, Ugo Fantozzi, ma non ha mai lesinato critiche e commenti alla cultura, ma anche alla politica  e agli usi e costumi degli italiani dai quali traeva ispirazione per le sue caratterizzazioni. Per questo, proponiamo una serie di aforismi con cui ricordarlo.

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“Fantozzi di allora era un miserabile felice, almeno lui aveva un posto fisso.”

 

“Gli italiani quando sono in due si confidano segreti, tre fanno considerazioni filosofiche, quattro giocano a scopa, cinque a poker, sei parlano di calcio, sette fondano un partito del quale aspirano tutti segretamente alla presidenza, otto formano un coro di montagna.”

 

(Su Vittorio Gassman) “Totò e Sordi sono stati i più comici, Mastroianni il più affascinante, ma Vittorio era il più completo: grande uomo di teatro, di cinema, di lettere. Era un principe, lontano dalle cialtronerie del nostro ambiente. Si godeva in sua presenza per la cultura, il divertimento, l’onestà con cui affrontava ogni argomento.”

 

“Con Fantozzi ho cercato di raccontare l’avventura di chi vive in quella sezione della vita attraverso la quale tutti (tranne i figli dei potentissimi) passano o sono passati: il momento in cui si è sotto padrone. Molti ne vengono fuori con onore, molti ci sono passati a vent’anni, altri a trenta, molti ci rimangono per sempre e sono la maggior parte. Fantozzi è uno di questi.”

 

Renato Pozzetto: “Come dice il famoso proverbio: Se la montagna non va a Maometto..”
Paolo Villaggio: “.. Maometto va al mare… non mi ricordo più com’era…”

 

“Mi scusi, le spiace se mi sago, mi sidio, mi sagghio..” (Ugo Fantozzi in “Fantozzi va in pensione”)

 

“Ho capito che nella vita, non occorre sbattere tanto sai, per essere felici. Basta accettarla così, come viene.” (Ugo Fantozzi in “Fantozzi va in pensione”)

 

“Il ballo è un ricamo, è un volo, è come intravedere l’armonia delle stelle, è una dichiarazione d’amore. Il ballo è un inno alla vita.” (Gonnella in “La voce della luna”)

Studente: “‘A nonno, che c’avresti qualche millante pe’ la benza?”
Fantozzi: “Ma come parli? Via ignorante! Vada, impara l’italiano, si istruischi!” (Ugo Fantozzi in “Fantozzi – Il ritorno”)

 

[Domanda: Ma davvero La corazzata Potëmkin è un film tanto brutto? ] “Non è il film in sé, quanto il fatto che non si potesse dire niente contro il diktat culturale del partito. Quando dissi quella frase, attaccai proprio quel mondo. Per la prima volta da sinistra si levava una voce contro la santificazione di certi miti. […] Quando andai a presentare Fantozzi in Unione Sovietica […] Io mi alzai e ripetei la frase del film. E appena dissi che la “Corazzata” era una boiata, si scatenò un inferno. Esplose l’entusiasmo. La gente scattò in piedi, mi applaudì per decine di minuti. Fu uno dei momenti più belli della mia carriera.”

 

“Il comportamento comico è un comportamento infantile, cioè tutti i comici sono bambini, immaturi. Stan Laurel è un bambino, piange tutte le volte [… ], Jerry Lewis era un bambino scemo, Totò non ha mai toccato una donna veramente, Sordi lo stesso. [… ] Il comportamento infantile va, direi, a dissotterrare a livello proprio improvviso, inaspettato, il periodo più felice della vita: l’infanzia, il che provoca una grande emozione di felicità e quindi la risata. Tutti i grandi comici, da sempre, si muovono e si comportano in maniera immatura, come bambini.”

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