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Paolo Raeli, “Con le mio fotografie aiuto le persone a sognare”

Paolo Raeli è un fotografo, famoso in tutto il mondo, che con i suoi scatti racconta le emozioni e i sogni dei giovani della sua generazione

MILANO – Paolo Raeli è un giovanissimo fotografo che, partito da Palermo, ha ottenuto un grande successo anche all’estero. Su Instagram vanta oltre 274mila follower. Una capacità unica di fermare in uno scatto quei sentimenti, quelle emozioni che sono proprie di tutti i giovani delle sua generazione. Recentemente ha pubblicato un libro 100 attimi di imperfetta felicità in cui racchiude la sua storia, raccontandola grazie all’alternanza di fotografie e versi di poesie. “Mi piace pensare che questo sia un libro di sogni, in cui ogni pagina cattura il momento magico in cui diventano vita.” In occasione dell’uscita del libro abbiamo intervistato Paolo Raeli.

Quando hai scoperto la passione per la fotografia?

E’ iniziato tutto quando avevo poco più di diciassette anni. Una persona a cui ero molto legato aveva questa passione per la fotografia, e me l’ha in qualche modo trasmessa. Ho iniziato a documentare in un modo tutto mio le esperienze e le avventure con i miei amici più cari, passando da i loro volti e le loro vite.

 

Tra i tanti scatti, qual è quello a cui sei più affezionato e perché?

Ce n’è uno in particolare che ho scattato a Roma, ero con una coppia di amici e non so ancora bene come riuscimmo ad arrivare davvero vicinissimi all’autostrada. Emozionatissimi loro si baciarono contro il jersey di cemento armato che ci divideva dalle automobili a tutta velocità, ed io ho immortalato quel momento. Mi piace il fatto che mentre lui la bacia, lei sorride.

 

Nel tuo libro ti soffermi tanto sui sogni. Perché per te sono così importanti?

Sono cresciuto su un’isola, ed avendo sempre avuto degli interessi un po’ diversi rispetto a i miei coetanei:  mi ritrovavo spesso da solo a sognare ad occhi aperti, immaginando cosa potesse esserci dietro il mare che mi separava dal resto del mondo. I sogni, la curiosità, senza di loro non avrei avuto alcun motivo di muovermi in una direzione. Sognare mi dava la possibilità di viaggiare in qualche modo, e questo sentimento si è ben presto trasformato in un’urgenza.

 

Perché secondo te le tue foto hanno riscosso così tanto successo, a discapito di molti altri fotografi?

Non credo ci sia una risposta esatta, ma penso che i miei sogni non siano troppo diversi da quelli di molti miei coetanei, e le mie fotografie spesse volte trasmettono delle sensazioni di vita mondana ed esperienze che non tutti hanno la possibilità di vivere come faccio ed ho fatto io.

 

Cosa ti aspetti per il futuro?

“se queste immagini potranno mai avere un significato per le generazioni future, sarà questo: io c’ero, sono esistito. Sono stato giovane, sono stato felice e qualcuno a questo mondo mi ha voluto abbastanza bene da farmi una fotografia.”

 

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