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“Ogni cosa è per te”, un romanzo storico sulla forza dell’amore

Abbiamo intervistato l'autore americano Ronald Balson in merito al suo ultimo romanzo "Ogni cosa è per te"

MILANO – Nella cornice dell’Hotel Windsor di Milano abbiamo incontrato e intervistato l’autore americano Ronald Balson, autore di “Ogni cosa è per te” e protagonista al premio Bancarella 2014 con il suo grande successo “Volevo solo averti accanto“. A pochi anni di distanza Balson è tornato in libreria con una storia tutta nuova, ma con gli stessi protagonisti, una storia d’amore e di coraggio nel contesto del conflitto israelo-palestinese. Conosciamo meglio l’autore e la storia che ha raccontato attraverso le sue parole.

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UN ROMANZO STORICO – “E’ sempre difficile parlare di un libro all’interno di schemi precisi, potrei dire che “Ogni cosa è per te” può essere considerato un romanzo sull’amore, sulla fiducia e importanza delle relazioni e anche di amicizia, ma se proprio dovessi scegliere vorrei che il mio libro venisse considerato prima di tutto un romanzo storico”. In questi termini Balson parla del suo libro, una storia d’amore e di coraggio in cui un padre è pronto a mettere a rischio la propria vita per ritrovare sua figlia Sophie. Una storia che mostra quanto sia forte l’amore e come possa superare ogni barriera.

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L’AMORE PER IL ROMANZO STORICO – Se il suo primo romanzo era ambientato negli anni ’30 e la sua vicenda si intersecava irrimediabilmente con la questione ebrea e l’Olocausto, la nuova storia raccontata da Balson si dipana nel contesto del conflitto Israelo – palestinese. L’amore di Balson per la storia, materia in cui eccelleva da giovane, si rispecchia all’interno dei suoi romanzi. “Per raccontare le mie storie mi sono documentato, è quello che sto facendo anche per il terzo libro che sto scrivendo. Recarsi sul luogo e, vivere nel contesto che vuoi raccontare, è necessario per produrre una storia di qualità”. Quando gli si chiede, inoltre, quale libro consiglierebbe ai giovani d’oggi Balson cita un altro libro a fondo storico, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale: “L’usignolo” di Hannah Kristin.

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L’EVOLUZIONE COME SCRITTORE – Sebbene la storia sia diversa, i protagonisti sono gli stessi del suo primo libro. “I miei fan si sono appassionati ai miei personaggi, mi chiedono continuamente come continuano le loro storie. C’è il rischio che qualcuno si possa annoiare? Magari ci può anche essere, ma io mi trovo a mio agio con i miei personaggi, mi piace parlare di loro, mi piace continuare le loro storie”. Balson ammette anche di sentirsi migliorato come scrittore: “Penso di essere migliorato e spero che il mio terzo libro sia ancora meglio. Sento che le mie qualità di scrittore, come la caratterizzazione dei personaggi, sia notevolmente migliorata da libro a libro”.

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SUL SELF – PUBLISHING – “Devo tutto al self – publishing, senza di esso forse non avreste mai sentito parlare di me. Le nuove tecnologie di pubblicazione sono utilissime a tutti coloro che vogliano diventare scrittori. Di conseguenza non ho nessun problema con gli ebook, anche se preferisco il libro cartaceo”. Queste parole di Balson si spiegano con la sua storia di scrittore. Nel 2013,  infatti, dopo aver speso molti anni per scrivere il primo libro, non trova nessun editore disposto a pubblicarglielo. Decide allora di autopubblicarsi e in poche settimane il romanzo “Volevo solo averti accanto” si impone come caso editoriale con 100 mila copie vendute in poche settimane.

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