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“Non luogo a procedere”, una profonda riflessione sulla guerra

Non ha un nome, eppure ha un'identità precisa lo stravagante protagonista del romanzo di Claudio Magris “Non luogo a procedere”, edito da Garzanti

Non ha un nome, eppure ha un’identità precisa lo stravagante protagonista del romanzo di Claudio Magris “Non luogo a procedere”, alla seconda edizione nel novembre 2015 per i tipi Garzanti.

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Protagonista quando è già morto. La dottoressa Brooks, ricercatrice triestina, ha fatto in tempo a conoscerlo, prendendo contatto con lui prima che perisse nel rogo del suo deposito-museo, dove aveva l’abitudine di dormire in una bara, davanti a un’autoblindata, con un elmetto tedesco in testa e una maschera da samurai sul volto, circondato da cimeli raccolti in una vita intera. Una bizzarra collezione di reperti di guerra e di armi. Materiale eterogeneo, radunato in una ricerca spasmodica. Cimeli piccoli, medi, grandi, grandissimi. Cannoni, veicoli, panzer, finanche sommergibili…

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Eugenio Valore 

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