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Migrazioni tra passato e presente al festival èStoria

L’edizione 2018 del festival che si svolge a Gorizia fino a domenica 20 maggio ha come focus un argomento cruciale della quotidianità

GORIZIA – L’edizione 2018 di èStoria, che si svolge a Gorizia fino a domenica 20 maggio  ha come focus un argomento cruciale della quotidianità: le migrazioni, un tema che domina la conversazione pubblica, anima la polemica sui social e influenza la discussione politica.  “Le migrazioni non sono certo un fenomeno di oggi o un’emergenza passeggera – spiega Adriano Ossola, ideatore e curatore del festival – I movimenti dei popoli, e quindi di culture e costumi, hanno radici storiche profonde e lontane, riguardano l’evoluzione stessa e le naturali tendenze dei popoli umani. Ripercorrere i passi, il significato e l’eredità dei flussi migratori è una via essenziale per la comprensione del nostro presente e dell’attuale contesto geopolitico. ma significa anche tornare a pensare la nostra stessa identità, ciò che consideriamo cultura, diritto, cittadinanza, dialogo interculturale e religioso”.

Raccontare il presente attraverso il passato

Come sempre l’approccio sarà storiografico ma anche interdisciplinare, per intrecciare letteratura, cinema, musica, arte, antropologia, psicologia, filosofia, economia e altre materie, articolati in tre filoni principali: la lunga durata, percorso cronologico dedicato ad alcune tappe fondamentali dalla preistoria al Novecento; l’interpretazione del presente, appunto il fenomeno migratorio e l’attualità; le narrazioni, cioè il racconto di storie, protagonisti, testimonianze ed eventi, cui si aggiungono sei sezioni: La Storia in testa, Trincee, Giovani, èStoria Fvg, èStoria Cinema, La Storia in tavola.
Diversi e molteplici quindi  i punti di vista proposti: l’occhio del demografo (Massimo Livi Bacci), del medievalista (Alessandro Barbero), del sociologo (Stefano Allievi),  dell’antropologo (Marino Niola) accanto ai pareri di importanti accademici internazionali (Peter Heather, Elena Isayev, Philip Mansel, Jerry Toner, Catherine Wihtol De Wenden); non mancheranno il confronto con la religione (mons. Gian Carlo Perego) e la scienza (il genetista Guido Barbujani), la riflessione su teorie provocatorie (le ‘armi di migrazione di massa’ di Kelly Greenhill), la proposta di visioni radicali (lo scrittore algerino Boualem Sansal) o di prospettive ribaltate (la migrazione dei ‘cervelli in fuga’ secondo il matematico Piergiorgio Odifreddi). E naturalmente il tema di quest’anno sarà esplorato anche attraverso le lenti dell’attualità :Sergio Romano e Antonio Carioti saranno infatti impegnati a delineare un atlante delle crisi globali.

Il premio èStoria

Istituito l’anno scorso in occasione della tredicesima edizione del Festival dall’Associazione culturale “èStoria”, il riconoscimento verrà quest’anno assegnato ad Alessandro Barbero, storico, scrittore e docente italiano, specializzato in storia militare e storia del Medioevo, per “la sua capacità di spaziare tra epoche, avvenimenti noti o nascosti, protagonisti celebri o inattesi, senza rinunciare al rigore accademico né alla capacità di narrare con passione ed entusiasmo”. Lo storico ha così commentato la notizia del conferimento del Premio: “Sono molto grato e onorato e condivido assolutamente lo spirito che ne è alla base. I tanti festival come èStoria, che caratterizzano la vita culturale italiana, sono una delle poche cose per le quali il nostro Paese è migliore oggi rispetto a decenni fa. Questi festival, infatti, per la cultura e la storia in special modo, presentano a noi specialisti una sfida nuova: raccontare i risultati del nostro lavoro a platee che spesso riuniscono anche più di 500 persone e che non sono composte da studenti universitari bensì di cittadini venuti ad ascoltare il senso e i contenuti di ciò che noi studiamo. Accettare questa sfida è diventato doveroso”.
La consegna del “Premio èStoria” avverrà sabato 19 e sarà seguita da una conversazione tra Alessandro Barbero e Andrea Zannini proprio sulla tematica della divulgazione storica oggi.

Alessandra Pavan

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