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Mauro Corona, “I libri curano le botte, gli ematomi e le ferite della vita”

I libri sanno consolarti, quando ti senti solo, sanno curarti, quando sei pieno di ferite, sanno coprirti, quando hai freddo e fuori nevica. Cosรฌ la pensa anche Mauro Corona

MILANO – Montesquieu diceva di non aver mai avuto un dolore che un’ora di lettura non abbia dissipato. E per molti รจ proprio questa la maggior qualitร  delle storie: sanno consolarti, quando ti senti solo, sanno curarti, quando sei pieno di ferite, sanno coprirti, quando hai freddo e fuori nevica. Cosรฌ la pensa anche lo scrittore Mauro Corona, testimonial di #ioleggoperchรฉ: “Leggere รจ una garza per me, una benda che mi fascia e che mi potegge le botte, gli ematomi e anche le ferite sanguinanti. Leggere รจ la mia farmacia”. Ecco l’intervista all’autore di “Storia di Neve“.

Cosa significa per lei essere un testimonial di #ioleggoperchรฉ?

Innanzitutto รจ un onore. Sono fiero che tra i tanti a cui avrebbero potuto chiedere perchรฉ leggono abbiano scelto me, con il mio passato non proprio pacifico. Io che non sono un intellettuale, non ho fatto l’universitร  ma mi sono fermato alla terza media. Lo sento come un riscatto. Mi fa piacere, insomma, mi gratifica.

Edoardo Albinati legge per sconfiggere la noia, Licia Troisi legge prima di tutto per piacere. Lei perchรฉ legge?

Io leggo soprattutto per imparare. Per imparare la vita, per imparare come comportarmi, per educarmi, per essere meno aggressivo, per essere piรน pacifico. Visto che anche scrivo, leggo per imparare a scrivere. Leggo per annientare le mie paure, mentre leggo pensano gli altri per me, quelli che hanno scritto. Naturalmente, come disse Borges, “vado piรน fiero di quello che ho letto che di quello che ho scritto”. Leggo per passare il tempo morto, anche se non ne ho tanto. Leggo soprattutto la notte, quanto tornano fantasmi, tornano rimorsi, tornano storie a graffiarmi, se non a scorticarmi. Quindi mi immergo in quel mondo lรฌ anche per dimenticare che ci sono. Per imparare a vivere, per imparare a scrivere, per imparare a dimenticare. Insomma, leggere รจ una garza per me, una benda che mi fascia e che mi potegge le botte, gli ematomi e anche le ferite sanguinanti. Leggere รจ la mia farmacia.

Quando bisogna cominciare a leggere?

Bisogna imparare da bambini, perchรฉ poi diventa piรน difficile. Leggere รจ una professione (perdonatemi questoย brutto termine). Leggere รจ una professione e per farla bene e perchรฉ dia soddisfazione bisogna imparare nei primi anni di vita. Quando vado nelle scuole o incontro le mamme, e vedo questi bambini tristi, io dico sempre alla mamma o al papร : la sera, quando il bambino ha 3 o 4 anni, cominciate a incuriosirlo con una frase: “Senti un po’, piccolo, fermati. C’era una volta un’aquila che aveva il becco dritto”. I bambini sono attentissimi. “Come prosegue, la storia”, vi chiederร . Voi gli direte che il resto glielo racconterete il giorno dopo. E poi alla fine della settimana gli si รจ letta una fiaba. Poi, col tempo, ne leggerete in una sera una intera. Ce ne sono migliaia di fiabe per bambini. Quando questo bambino avrร  sei anni e andrร  scuola vi chiederร  fiabe e libri, vorrร  leggere di tutto, Topolino e anche il giornale. Anche se il giornale oggi รจ piรน difficile da leggere perchรฉ รจ ripetitivo e il ripetitivo annoia. Spessoย sento boss di famosissime case editrici, che conosco e con alcuni sono anche amico, che mi dicono che bisogna creare piรน lettori. Ma il lettore non lo crei da adulto, lo crei da bambino, e non a scopo di lucro ma a scopo di salvamento. Ecco perchรฉ un bambino deve leggere.

Lei ha pure scritto due libri per bambini, “Una lacrima color turchese” nel 2014 e “Favola in bianco e nero” nel 2015.

Sรฌ, ma quelle sono favole cattive, sono favole di protesta, contro il razzismo, la xenofobia, la finta religione, il finto cristianesimo, contro i capi mafia, detentori di 30 o 40 omicidi, che al collo portano Padre Pio, la Madonna e Gesรน. Guarda caso queste due fiabe di natale non hanno fatto nessun clamore. Qualcuno le ha lette ma gli interessati che ho inserito nelle storie, e anche se non ci sono i nomi sono riconoscibilissimi, nessuno ha detto niente perchรฉ ho scarnificato questo mondo bigotto, falso e bacchettone. Le fiabe invece di cui sono piรน fiero sono “Le storie del bosco antico”. Lรฌ leggevo per questi bambini storie che parlavano della libertร , dell’importanza della semplicitร . Invece le altre due favole, quelle che citava lei, sono cattive, forse perchรฉ anch’io sono cattivo a volte, probabilmente a causa delle mie insoddisfazioni. Avrei voluto di piรน. Non sono un uomo realizzato, tranquillo, ed ecco perchรฉ leggo anche, per trovare la pace.

Uno degli obiettivi di #ioleggoperchรฉ รจ riempire di libri le biblioteche delle scuole. Si ricorda quali libri c’erano nella libreria della sua scuola?

Da bambini noi non avevamo biblioteche. Io ho conosciuto i libri perchรฉ me li ha lasciati mia mamma quando scappรฒ da mio padre, per sfuggire all’ennesimo femminicidio. Lei leggeva molto e io ho ereditato da lei la passione della lettura. Da mio padre ho ereditato il DNA della caccia, delle scalate, della vita all’aperto, delle notte fuori a dormire nei boschi. Da mio nonno ho ereditato la scultura, la manualitร , l’artigianato. Mia mamma invece mi ha lasciato tantiย libri, tra i quali “Guerra e pace”, “L’idiota”, “I miserabili”. Ricordo ancora un libro che non ho mai piรน ritrovato, “Il capitano dei penitenti neri”. E quindi mi misi a leggere a 8 o 9 anni questi libri, senza capirci niente naturalmente, perรฒ capivo che lรฌ trovavo affetto, compagnia. Non pensavo piรน al mio dolore. E lรฌ scoprii il valore dei libri e della lettura. Poi il collegio Don Bosco mi aiutรฒ a scremare in me la ribellione, a farmi vedere chiaramente cosa potevo o non potevo fare. Ogni anno mi davano tantiย libri da leggere. Ricordo il “Don Chisciotte”, che dovrebbe stare in ogni casa, in ogni comodino, perchรฉ quest’uomo non รจ mai sconfitto perchรฉ รจ sempre sconfitto, ma risale e ci riprova. Grandioso libro. Ecco perchรฉ ho letto anche.

PHOTO CREDITS: Musacchio&Iannello

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