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Lorenzo Marone, “L’amore, se coltivato quotidianamente, ti rende migliore”

"Ci proviamo tutti a spiccare il volo, per poi la sera ripararci sotto le pergole dei nostri piccoli gesti quotidiani", scrive Lorenzo Marone

MILANO – “Ci proviamo tutti a spiccare il volo, per poi la sera ripararci sotto le pergole dei nostri piccoli gesti quotidiani”, scrive Lorenzo Marone nel suo nuovo romanzo, “Magari domani resto” (Feltrinelli). Protagonista è Luce di Notte, un’avvocatessa laureatasi a pieni voti ma alla quale in ufficio vengono affidate solo scartoffie. Abita nei Quartieri Spagnoli, a Napoli, e ogni giorno lotta con grande tenacia per poter “spiccare il volo”, nonostante la madre bigotta, il fratello fuggito al Nord e l’innamoramento per un bastardo. “Volevo raccontare la storia di un personaggio forte – ha raccontato Marone quando lo abbiamo incontrato alla Fondazione Feltrinelli – e le donne, è indubbio, sono più forti degli uomini, perché sono più equilibrate e più brave ad affrontare la mareggiata”.

RESISTERE E RESTARE – Quello di cui parla Lorenzo Marone nel romanzo è l’importanza di restare e curare ciò che si ha, di cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno per quanto sia spesso difficile. D’altra parte, racconta Marone, “Napoli ti costringe a nascere prima degli altri, ti insegna ad avere le spalle forti. Dopo aver vissuto a Napoli puoi vivere dovunque”. Al centro c’è lo scontro che si viene a creare in ognuno di noi tra il desiderio di partire e quello di restare, la voglia di lasciare tutto alla ricerca di qualcosa di meglio e il bisogno di non lasciare la propria casa, la propria terra. Questo romanzo vuole essere, ha detto Marone, “un elogio alla ricerca di sé, nella convinzione che non si parte e non si resta mai del tutto”.

NIENTE BAMBOCCIONI – “Quando sento parlare di bamboccioni mi arrabbio perché sono tantissime le persone come Luce – confessa Marone – giovani che vivono nella ricerca costante di normalità, di civiltà, tentando di mettere nel loro piccolo le cose a posto, proprio come fa Luce”. Nel personaggio di Luce l’autore di “La tentazione di essere felici” e “La tristezza ha il sonno leggero” ha posto tutte le sue aspirazioni, creando un personaggio che può dare forza e coraggio a molti di noi.  “Luce – ha raccontato Marone – è come vorrei essere io, una persona forte e sensibile, senza dimenticare che la sensibilità ti permette di vivere a pieno la vita, anche se spesso la si paga”. Si resta, anche se non sapremo mai “quanto ci costa tentare di essere coraggiosi”. Eppure, grazie all’amore, tutto è possibile. “L’amore – racconta l’autore che è diventato recentemente padre – deve essere curato quotidianamente, perché quando è vissuto ti spinge ad amare tutto di più e a diventare una persona migliore”.

LA NAPOLI CHE NON FA NOTIZIA – Luce è una femmena, fa parte di una categoria di donne che “è stata costretta a crescere in un contesto difficile. La Napoli che racconta Marone è “la Napoli che non fa notizia”. Non che non esista quella di Gomorra, anzi, ma esiste anche una Napoli sconfinata e ricca di stratificazioni sociali, “fatta di brave persone come Luce, che resiste ogni giorno e cerca di condurre una vita al meglio delle proprie possibilità”. Quella di cui scrive Lorenzo Marone in “Magari domani resto” è la Napoli che non fa notizia, una Napoli che esiste e va raccontata.

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