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Licia Troisi, “Leggere deve essere prima di tutto un piacere”

L'iniziativa, che si terrà dal 22 al 30 ottobre, cercherà di raccogliere abbastanza libri per popolare di migliaia di testi le biblioteche delle scuole e delle aziende.

MILANO – L’obiettivo di #ioleggoperché è invogliare le persone a leggere e mettere tutti nelle condizioni di disporre di un libro. L’iniziativa, che si terrà dal 22 al 30 ottobre, cercherà infatti di raccogliere abbastanza libri per popolare di migliaia di testi le biblioteche degli istituti scolastici e delle aziende che avranno aderito al progetto e ne avranno fatto richiesta. In questi giorni pubblicheremo una serie di interviste agli scrittori, calciatori, youtuber e persone dello spettacolo che sono testimonial di #ioleggoperché (www.ioleggoperche.it), per capire come vivono la lettura e questo importante ruolo. Protagonista della prima intervista della serie è Licia Troisi.

Cosa significa per te essere una testimonial di #ioleggoperché?

Cercare di trasmettere la mia passione per la lettura ad altri, e cercare di favorire quell’incontro speciale tra una persona e un libro che poi lo farà diventare un lettore.

I tuoi libri (tralasciando “Dove va a finire il cielo e altri misteri dell’universo”) potrebbero essere tra i fortunati a riempire gli scaffali delle scuole. Non senti il peso di una tale responsabilità?

Tutto sommato non particolarmente, o meglio, non più del solito: i miei libri hanno come pubblico privilegiato i giovani, e quindi sento sempre la responsabilità di parlare loro.

Quali caratteristiche deve avere secondo te un libro per poter appassionare uno studente delle scuole medie e delle superiori? Non ti chiedo delle elementari perché la maggior parte degli alunni, emozionato per la nuova scoperta, legge spinto dall’entusiasmo.

Non lo so, in realtà credo non lo sappia nessuno, perché ogni persona ha gusti diversi; ci sarà quello che preferirà l’azione incalzante, quello che invece ama di più la bella scrittura…forse l’unico comune denominatore è che si tratti di libri che i loro autori hanno sentito profondamente il desiderio e il bisogno di scrivere, e che hanno appassionato e ossessionato per primi loro. Questo, però, è vero un po’ per tutti i bei libri.

Quali sono i libri che ti hanno fatto iniziare ad amare la lettura?

Non riesco a identificarne uno specifico: sono figlia di lettori forti, per cui i libri hanno sempre fatto parte della mia vita. Probabilmente ho iniziato ad essere una lettrice quando da piccolissima svuotavo tutti gli scaffali della libreria dei miei, buttando a terra i libri e sfogliandoli, anche se non sapevo cosa c’era scritto sopra.

Com’è possibile trasmettere a un ragazzo il fatto che leggere è un piacere e una scoperta, e non un’imposizione?

Lasciandolo libero di leggere quel che vuole. Troppo spesso la promozione della lettura si fa tramite l’obbligo: ti viene imposto di leggere qualcosa scelto da altri, verso cui, magari, non senti alcuna affinità. Invece credo occorra lasciare la gente libera di entrare in libreria, e prendersi ciò che vuole. La lettura deve essere prima di tutto un piacere, ma raramente questa cosa viene detta chiaramente.

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