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Libri da leggere: i 10 romanzi brevi da non perdere quest’estate

Per rilassarsi in spiaggia e in montagna, niente di meglio di un buon libro. Noi vi consigliamo i dieci libri da leggere sotto l'ombrellone

MILANO – Nel mezzo dell’estate molto spesso spiagge e mare non bastano a soddisfare la nostra voglia di svagarsi. Che sia sotto l’ombrellone o che sia in montagna su sentieri assolati, la confusione e il marasma di gente complica le operazioni di relax e rifuggire tra le pagine di un libro è proprio quello che può tornarci utile.
Essendo molti quelli che ci chiedono dei consigli sui libri da leggere in questi giorni di vacanza, abbiamo pensato di realizzare una rubrica per soddisfare i desideri dei lettori, iniziando a parlarvi di romanzi brevi tanto famosi quanto intensi ed imperdibili.

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“Il Grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald 

Questo potrebbe essere il periodo ideale per leggere il più celebre romanzo di Francis Scott Fitzgerald. Tornato in auge grazie e soprattutto al film con protagonista Leonardo Di Caprio, la sua narrazione è trascinante e fortemente malinconica. Tante feste ma anche tante promesse attraverso le quali scoprire il carattere tanto affascinante quanto sensibile e fastidioso di un grande protagonista.

“Il barone rampante” di Italo Calvino 

Probabilmente, uno dei migliori romanzi di Italo Calvino, da leggere assieme a “Il visconte dimezzato” e “Il cavaliere inesistente”; tutti e tre parte di una trilogia definita “I nostri antenati”. Questo romanzo è uno dei più consigliati per le vacanze estive degli studenti ma rappresenta in un certo senso un vero e proprio trattato della filosofia calviniana. Racconta la storia di Cosimo Piovasco di Rondò, un giovane nobile che decide di vivere la sua vita sugli alberi dopo aver avuto un diverbio con il padre..

“Cronaca di una morte annunciata” di Gabriel Garcia Marquez 

Libro che consta sì e no un centinaio di pagine – a seconda dell’edizione – e che, nonostante la sua brevità, ebbe un notevole successo alla sua uscita (nel 1981) e l’anno successivo probabilmente sancì anche la vittoria di Marquez che vinse il Premio Nobel per la letteratura. Romanzo mangistrale che definisce le qualità narrative dell’autore e riesce ad unire la tragicità classica alla detective story.

“Una storia semplice” di Leonardo Sciascia 

Leonardo Sciascia è stato uno dei principali sostenitori della brevità. La maggior parte dei suoi gialli più belli e riusciti, si tengono al di sotto delle 150 pagine, ma “Una storia semplice” è indubbiamente il più breve, con le sue 60 pagine e poco più. E non bisogna neanche lasciarsi troppo fuorviare dal titolo considerando che di semplice, questa storia, ha ben poco; un’indagine, mafia, un’apparente suicidio.. e poi, il resto, è da districare.

“I dolori del Giovane Werther” di Johann Wolfgang von Goethe

E’ uno dei più famosi romanzi del Romanticismo tedesco. Probabilmente, l’estate è la stagione ideale per leggero considerando i turbamenti che riesce a mettere in atto per via della sua storia: un amore non corrisposto. Un tema classico, quanto intramontabile, raccontato in tutta scioltezza, sottoforma di romanzo epistolare che si dipana in circa 96 pagine.

“Le metamorfosi” di Frank Kafka

Franz Kafka faceva l’assicuratore per sopravvivere. Nonostante fosse costretto a relegare la sua attività di scrittore a semplice passatempo, è considerato uno degli scrittori più interessanti della sua epoca e le sue Metamorfosi – oltre che il suo nome – sono addirittura entrati nel linguaggio corrente. Cosa succederebbe se ci risvegliassimo improvvisamente nei panni di uno scarafaggio? Il come il tutto sia avvenuto passa in secondo piano, a favore del racconto..

“Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde” di Robert Louis Stevenson

Stevenson indaga in all’incirca 64 pagine una serie di tematiche che diventeranno topos della letteratura generale; il doppio, il sosia, lo specchio. Quanto c’è di buono e quanto c’è di malvagio in un essere umano? Il Dottor Jekyll lo scoprirà proprio tramite una pozione che lo trasforma nel suo doppio malvagio, capace delle peggiori efferatezze..

“Novecento” di Alessandro Baricco

Nata come opera teatrale, scritta nel 1994, subito dopo il successo riscontrato tramite il suo adattamento cinematografico (La leggenda del pianista sull’oceano di Giuseppe Tornatore), lo stesso autore decise di definirlo “un racconto da leggere ad alta voce”. Il monologo, di sicuro, è trascinante e racconta la storia di Novecento, un orfano con un talento straordinario per il piano. Ma la sua peculiarità è che.. non scende mai dalla nave dove fu trovato.

“Cuore di tenebra” di Joseph Conrad

Romanzo breve di circa 75 pagine che si è trasformato in fonte ispiratrice per “Apocalipse Now” di Francis Ford Coppola. Classico della letteratura inglese che racconta il desiderio di onnipotenza dell’uomo occidentale, pronto addirittura a trasformarsi in uomo malvagio e dal cuore di tenebra pur di perseguire i suoi scopi.

“Candido” di Voltaire

Romanzo tanto breve quanto immortale, fu scritto nel XVIII secolo ma i suoi valori sono sempre attuali. Voltaire si rivela essere un simpaticone e la sua ironia è trascinante e molto più che piacevole. Nonostante il romanzo sia piuttosto datato, è un classico senza tempo, assolutamente da godersi.

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