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Da libraia a scrittrice, la storia della “libreria delle storie sospese” di Cristina Di Canio

In questo libro, la giovane libraia milanese racconta la storia della sua libreria, facendo trapelare tutto l'amore e la passione che mette in questa attività

MILANO – “Informarsi, domandare ad altri librai dei quali si apprezza il lavoro, confrontarsi, chiedere consigli e poi dimenticare tutto e buttarsi!”. E’ il suggerimento a chi volesse intraprendere l’attività di libraio da parte di Cristina Di Canio, 32 anni, titolare della libreria Il mio libro, ai più nota come “Scatola Lilla”, aperta a Milano in via Sannio 18. Aperta nel 2010, la libreria ha avuto ha avuto l’attenzione dei media nazionali poco più di due anni fa con l’inizio della catena del #Librosospeso. Intervistata da noi in passato per la sua attività di libraia, oggi abbiamo il piacere di intervistare Cristina come autrice de “La libreria delle storie sospese“, libro nel quale racconta la storia della sua libreria, facendo trapelare tutto l’amore e la passione che mette in questa attività, che l’ha portata a rinunciare alla comodità e alla sicurezza di un lavoro a tempo indeterminato per “lavorare con i libri”.

 

Come nasce l’idea del libro “La libreria delle storie sospese”?

L’idea è nata inaspettatamente. Ero a una cena di lavoro e al mio tavolo parlavo della storia della mia libreria e senza che lo sapessi di fronte a me avevo due editor Rizzoli che si sono subito innamorati della cosa e mi hanno proposto di raccontarla.

 

Nel libro racconti alcune storie di lettori all’interno della tua “scatola lilla” per ripercorrere le tappe principali della tua esperienza da libraia. Quali sono le principali tappe di questa tua breve carriera di libraia, ma già ricca di soddisfazioni?

Sto crescendo giorno dopo giorno insieme ai lettori. Ho aperto a 26 anni chiedendo consigli di lettura a chiunque entrasse per sopperire alle mie mancanze oggettive: età, gusti, studi. Continuo a organizzare tutti i giorni eventi, incontri: segreti e non, corsi, gruppi di lettura, insomma sto cercando di rendere viva la mia piccola libreria di quartiere.

 

C’è un episodio non raccontato all’interno del libro che vorresti citare in questa intervista?

Mmm ne ho già messi diversi, ma direi forse di quella volta che sono svenuta in libreria (durante la scolastica), ho inviato una mail dove scrivevo che sarei rimasta chiusa per problemi di salute e una mamma, ha risposto: ho capito che stai male, ma i miei libri?

 

Da libraia a scrittrice: come ci si sente “dall’altra parte della barricata”?

Non mi sarei mai aspettata di trovarmi dall’altra parte della barricata, pensa: non mi sento né libraia né scrittrice! Sono solo una ragazza che vive al massimo ogni singolo istante e che è pronta a mettersi in gioco tutti i giorni. Ieri è stato mollato tutto per aprire una libreria, oggi mi sono buttata in questa meravigliosa avventura del libro, domani chissà …

 

I tuoi progetti futuri?

Continuare a essere felice come oggi.

 

Infine, un consiglio a tutti coloro che volessero approcciarsi all’attività di libraio/a…

Informarsi, domandare ad altri librai dei quali si apprezza il lavoro, confrontarsi, chiedere consigli e poi dimenticare tutto e buttarsi!

 

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