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Libertà, letteratura e mare: l’universo di Bjorn Larsson a Dedica

Lo scrittore svedese è protagonista di Dedica, festival che si distingue nel panorama delle rassegne letterarie italiane per l’originale formula, tutta incentrata su un unico autore

PORDENONE – Il desiderio di libertà, le infinite possibilità date dalla letteratura e il fascino del mare: questi sono i tre orizzonti attorno ai quali ruota l’universo di Bjorn Larsson, protagonista di Dedica, il festival che si è aperto con una conversazione tra lo scrittore svedese e Luca Crovi  e che si snoderà a Pordenone in numerosi appuntamenti fino al 18 marzo.

LIBERA SCELTA – Prima di raggiungere Dedica – confida nella conferenza stampa – è riuscito a terminare il suo ultimo romanzo in cui il motivo del mare rimane sullo sfondo: “ è piuttosto – rivela – un libro sul senso di identità collettiva, non nazionale, sulla libera scelta, sulla pressione che tutti stringono attorno a un altro essere per farlo crescere a loro immagine piuttosto che lasciargli decidere ciò che liberamente vorrebbe fare. Un romanzo molto diverso dagli altri”. Ma alla varietà Larsson è da sempre abituato. Da  adolescente sognava di diventare geologo e di ripercorrere il viaggio al centro della Terra dopo aver letto ‘omonimo romanzo di Jules Verne, per poi sentirsi crollare il mondo addosso quando scoprì che l’impresa di calarsi in un vulcano islandese per intraprendere l’esplorazione era geologicamente impossibile. Di quei tempi Björn Larsson ha conservato la passione per la lettura e la fiducia nella scienza, e nella letteratura che “ci svela – dice lo scrittore svedese- le infinite possibilità e quello che potrebbe essere, poi sta al lettore incorporare nella propria vita il messaggio”.

SGUARDO COSMOPOLITA SUL MONDO – Una letteratura che nel suo caso ha anticipato a volte la realtà: è successo con Il Segreto di Inga : “in questo romanzo – dice Larsson – ho immaginato la verità Echelon (una denominazione utilizzata dai media e nella cultura popolare per descrivere la raccolta di signal intelligence e analisi dei segnali gestita per conto dei cinque stati firmatari dell’accordo  di sicurezza Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e gli Stati Uniti) prima che diventasse un concetto noto; ed è capitato di nuovo con L’occhio del male, scritto prima dell’11 settembre , ma maturato in Francia a stretto contatto con le conseguenze della sanguinosa guerra d’Algeria . “La stretta attualità nel momento in cui succede è però troppo pericolosa per uno  scrittore – dice Larsson – e l’autobiografia a volte è una scappatoia per gli scrittori che mancano d’immaginazione”. Un ‘altra qualità da lui sottolineata è l’ironia declinata con cura in modo che sia una giusta distanza e non porti all’arroganza : “la si deve adattare ai diversi contesti culturali” – spiega e uno scrittore come lui lo sa bene,  visto che si definisce un autore che scrive in svedese, perché la sua patria è il mondo: “Non siamo noi a decidere dove nascere-  chiarisce – Qui in Italia per voi è diverso: la provenienza è una sorta di mappa astrologica che determina il futuro, ma non è così. L’esilio non sempre è una condizione negativa”.

RACCONTARE IL MARE – Dalle mappe astrologiche a quelle nautiche e alla sua passione il mare. “Non uso mappe digitali – rivela lo scrittore- perché fanno perdere il senso dell’avventura” . “Il mare per me – ci tiene a sottolineare- non è metafora:  è semplicemente lo scenario comune a tutte le mie storie, ideate sullo spunto di un dettaglio accuratamente trascritto fin dall’adolescenza su taccuini”. Le notazioni : i libri, le note di viaggio, i diari di bordo, le carte nautiche e i taccuini con le note e gli appunti di Björn Larsson nel segno del mare luogo dell’anima, fonte di ispirazione e di libertà sono anche in una mostra Raccontare il mare in cui si intrecciano con le immagini scattate da Angelo Corbetta . Quella libertà che gli fece scegliere di non proseguire il servizio di leva obbligatorio “non perché sono un pacifista assoluto, ma perché non voglio che siano gli altri a decidere del mio destino”.  Proprio questo desiderio di libertà lo ha avvicinato a un sequel tutto particolare – La vera storia del  pirata Long John Silver – de L’isola del tesoro, “un romanzo non solo per ragazzi”  e l’aveva intuito anche Henry James che su questo intrattenne con Stevenson una amicizia cordiale e duratura. E lo sa bene anche Larsson che proprio nel suo romanzo pirata inserisce un piccolo cameo  dedicato a Daniel Defoe : letteratura nella letteratura quindi cosi come l’estratto intitolato “ L’autore, tratto da Otto personaggi in cerca (con autore)  letto da Gigio Alberti come omaggio allo scrittore, un racconto che termina con “Gli uomini peggiori sono anche i peggiori romanzi.” Dietro alla leggerezza e al distacco con cui Larsson si racconta c’è infatti una profonda consapevolezza etica, quella che gli ha impedito di concludere un romanzo sui profughi , argomento di scottante attualità e perciò più vicino al giornalismo che alla letteratura. Parla, sorride e si racconta e conclude,  scherzando sull’ omonimia con lo scrittore di gialli Stieg Larsson con cui, specialmente in Italia,  è spesso confuso tanto da dover sentirsi quasi costretto a scrivere un giallo sui generis dove a morire ammazzato è chi , prima d’ora nei romanzi, non aveva mai svolto questo ruolo ossia il poeta, vittima de I poeti morti non scrivono gialli, una specie di giallo” che è un gioco letterario di raffinata ironia e autoironia, per indagare l’essenza stessa della scrittura e della vocazione artistica.

Alessandra Pavan

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