MILANO – “Ci dispiace deludere le aspettative romanzesche di chi si immagina intrallazzi, complotti, pressioni delle case editrici o dei soliti โpoteri fortiโ.” Prendono posizione alcuni membri della Giuria dei Letterati del Premio Campiello dopo le affermazioni di Stefano Zecchi, il quale ha attaccato apertamente il premio organizzato da Confindustria Veneto, sottolineando che “lโimpossibilitร per i giurati di leggere tutti i libri diventa una scorrettezza nei confronti degli scrittori che partecipano”. Ecco la lettera di risposta alle insinuazioni sollevate dalย professore di estetica venezianoย firmata da alcuni dei membri della Giuria dei Letterati del Premio Campiello.
Al ritornello che in Italia si legge troppo poco, da qualche anno se nโรจ aggiunto uno uguale e contrario: in Italia si scrive troppo. Chi siede nella giuria di un premio serio e autorevole come il Campiello lo sa bene: ogni anno centinaia di libri segnalati dai giurati o inviati dagli editori giungono alla segreteria per partecipare alla selezione. ร quindi molto difficile farsi strada pazientemente in questa immensa foresta per cercare di individuare i libri migliori, basandosi sul proprio gusto e giudizio. Il meccanismo in due fasi rende poi tutto sostanzialmente incontrollabile, dunque trasparente e pulito: 1) Una giuria di letterati, il cui presidente cambia ogni anno, seleziona la cinquina finalista (oltre al vincitore del Campiello Opera Prima) con una votazione pubblica che si tiene a fine maggio allโUniversitร di Padova; 2) Una giuria di trecento lettori anonimi, selezionata con criteri demografici e rinnovata ogni anno, legge i cinque libri finalisti durante lโestate e vota il vincitore, premiato alla Fenice di Venezia allโinizio di settembre.
Ci dispiace deludere le aspettative romanzesche di chi si immagina intrallazzi, complotti, pressioni delle case editrici o dei soliti โpoteri fortiโ, ma รจ davvero tutto qui. E chi lavora seriamente nella giuria del Campiello, non importa da quanti anni, lo fa cosรฌ: con impegno, passione, curiositร , disponibilitร di tempo e una bella dose di generositร intellettuale (nonchรฉ materiale, visto che lโincarico non รจ retribuito). Nessuno peraltro ne fa unโimprobabile passerella per la celebritร (riuscite a immaginare unโespressione con meno appeal: ยซGiuria dei Letteratiยป?), tanto che i membri โfamosiโ lo sono giร per altre vie, e giustamente attirano lโattenzione di pubblico e giornali. Troppi libri? Puรฒ darsi. Ma chi รจ abituato a leggerne molti per mestiere ha sviluppato capacitร selettive che lo aiutano a orientarsi anche quando gli scatoloni inviati dalla segreteria del premio si accumulano senza pietร sul pavimento. E poi lโestensione, lโaccumulo di titoli, la molteplicitร di voci e proposte รจ la garanzia migliore di un confronto plurale, eterogeneo, perfino anarchico e ipertrofico ma estremamente vitale, e di fatto imprevedibile fino allโultimo giorno. Per gli adepti del complotto basta una domanda: ma se il premio fosse davvero monopolizzato dalle lobbies dei soliti noti, pensate che il Premio Opera Prima di questโanno sarebbe andato a Gesuino Nรฉmus, pubblicato dalla casa editrice Elliot?
ร quindi molto curioso che il prof. Stefano Zecchi, da questโanno membro della giuria, abbia espresso giudizi cosรฌ polemici (si veda โPanoramaโ del 15 settembre 2016, Campiello. Come premiare un libro senza leggerlo). Se avesse frequentato piรน assiduamente le riunioni preparatorie, invece di disertarle cosรฌ spesso, si sarebbe accorto che leggiamo davvero i libri di cui parliamo, che ci confrontiamo nel merito durante i nostri incontri, che mettiamo in comune idee e passioni e che spesso riusciamo perfino a divertirci. Con una formula: la responsabilitร della critica in tempi di ipertrofia libraria.
Federico Bertoni
Chiara Fenoglio
Luigi Matt
Ermanno Paccagnini
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
Emanuele Zinato
(Membri della Giuria dei Letterati del Premio Campiello)