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L’amore è pericoloso se diventa una fonte di sicurezza sostitutiva all’eclissi dei valori

La scrittrice e psicologa Laura Tappatà ha parlato di femminicidio nel suo saggio "Troppo amore!" (SEFER). Ecco è pericoloso amare troppo

MILANO – Il romanticismo e i film ci hanno abituato all’idea che l’amore, per essere vero, debba essere totalizzante e travolgente. Storie di uomini che abbandonano la famiglia per inseguire la donna amata e storie di donne che abbandonano il lavoro per inseguire l’uomo amato, e viceversa. “Per alcuni l’amore diventa una fonte di sicurezza sostitutiva all’eclissi di valori e di certezze che caratterizzano la cultura postmoderna”, ci ha raccontato la scrittrice e psicologa Laura Tappatà. Di questo tema ha parlato nel suo saggio “Troppo amore!” (SEFER), in cui l’autrice riflette “su come i segni di un amore malato si possano rintracciare, oltre che nelle singole vicende individuali, anche nelle trame scritte dalla cultura e dalla storia sociale”.

La violenza contro cui dobbiamo batterci non è soltanto quella fisica, vero?

Femminicidio è un termine che ha una sua storia: è meno generico di violenza e, a mio giudizio, è un modo per enunciare un comportamento altrimenti indicibile. Ricordiamo che il lessico è uno strumento potente che può oscurare o illuminare, definire o confondere la comprensione della realtà. Quando si parla di violenza sulle donne,  si tende ad enfatizzare l’aspetto brutale delle sue conseguenze ma dobbiamo ricordarci che, di forme di violenza, ne esistono tante. La violenza psicologica, quella economica, le denigrazione e lo svilimento continui della donna, sono altrettante forme di maltrattamento che non lasciano segni visibili ma ferite profonde e grande dolore.

Hai parlato di femminicidio anche nel tuo ultimo libro.

In “Troppo Amore!” rifletto su come i segni di un amore malato si possano rintracciare, oltre che nelle singole vicende individuali, anche nelle trame scritte dalla cultura e dalla storia sociale. Questi due aspetti (con il pregevole aiuto dei dettami religiosi) sono sicuramente i responsabili del lungo silenzio e della cecità precedenti: la violenza domestica è sempre esistita. Sono fermamente convinta però che la dipendenza affettiva, come la conosciamo oggi, sia una condizione anch’essa culturale e mentale tipica del nostro tempo.

Quando l’amore diventa pericoloso?

Per alcuni l’amore diventa una fonte di sicurezza sostitutiva all’eclissi di valori e di certezze che caratterizzano la cultura postmoderna. Così nell’amore si vede la soluzione dei propri “vuoti” e, se non si è particolarmente solidi dal punto di vista psicologico, si corre il rischio di diventare un donatore di amore a senso unico. Avviene tutte le volte che giustifichiamo degli eccessi, quando la nostra relazione mette a rischio il nostro benessere emotivo, la nostra salute e la nostra sicurezza; quando ci adattiamo a tutto pensando che se saremo affettuosi, comprensivi, attraenti, il nostro partner cambierà atteggiamenti, solo per amore nostro. In quel caso stiamo rischiando di amare troppo.

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