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Quando la non pubblicazione di un libro diventa un caso letterario

“Casa di Carte” di Matteo Marchesini ha dato via ad un vero e proprio caso letterario. Cerchiamo di capire bene di cosa si tratta

MILANO – “Casa di carte. La letteratura italiana dal boom ai social” è una raccolta di saggi scritta da Matteo Marchesini e che doveva essere pubblicata ad Aprile dalla Bompiani Giunti ma, subito prima dell’uscita, la casa editrice ha deciso di non continuare; il motivo? A spiegare meglio la questione è intervenuto Mario Franchini, famoso editore, a cui si deve la tardiva decisione di interrompere la pubblicazione del libro: all’interno del saggio sono inserite delle pagine che criticano apertamente alcuni autori del gruppo, tra cui Montesano, Moresco e Scurati. A Marchesini è stata offerta la possibilità di poter continuare nella pubblicazione del proprio saggio, a patto di eliminare le pagine in questione, ma l’autore si è rifiutato.

 

L’autore

Marchesini, in un lungo post su Facebook, ha spiegato la questione dal suo punto di vista. Non utilizza volontariamente il termine censura “per non favorire una ricaduta demagogicamente adolescenziale del dibattito”, ma critica apertamente la decisione di non pubblicare alcune pagine del suo libro, perché così non gli viene data la possibilità di esprimere il suo pensiero fino in fondo, ma soltanto una “mezza verità”.

 

L’editore

Dal canto suo risponde, su un articolo della Stampa del 4 febbraio di Mirella Serri, l’editore Franchini che afferma: “Credo sia bizzarro per un editore pubblicare libri che stroncano gli autori che pubblica. Non esiste un caso simile nell’intera storia dell’editoria.” Marchesini non si lascia scappare la possibilità di replicare e mette in luce come questo non sarebbe il primo caso della storia ma “ad esempio il ferocissimo ritratto che Bellocchio fa di Asor Rosa in un libro Einaudi, mentre lo studioso non solo esce con lo stesso editore ma gli sta addirittura preparando una storia letteraria.”

 

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