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John Fante, lo scrittore dell’irrequietezza

Ricordiamo oggi uno degli scrittori più talentuosi della letteratura americana del Novecento, John Fante, l'amato autore di "Chiedi alla polvere"

Il mondo delle lettere ricorda oggi uno dei più talentuosi scrittori del Novecento. Si chiamava John Fante e con le sue storie ha spezzato il cuore a milioni di persone. Autore di capolavori quali “Chiedi alla polvere“, “La confraternita dell’uva” e “Sogni di Bunker Hill“, si è in realtà guadagnato da vivere grazie al mestiere di sceneggiatore a Hollywood. In vita non ha mai avuto un grande successo e di questo fatto ha sofferto per tutta la vita. Per lui la scrittura era una ragione di vita, come testimonia l’ultimo romanzo, dettato alla moglie quando era inchiodato a letto dalla malattia.

L’INFANZIA

Fante nasce a Denver, nel Colorado, l’8 aprile 1909 da un’umile famiglia. Il padre Nick fa il muratore ed è originario di Torricella Peligna, in Abruzzo. Emigrato negli Stati Uniti nei primi anni del Novecento, sposa Mary Capolungo, una cattolicissima italoamericana, nata a Chicago e figlia di un sarto lucano. John Fante con i genitori e i tre fratelli trascorre la sua infanzia a Boulder, sempre nel Colorado. Si diploma e inizia a frequentare l’Università del Colorado, anche se non ottiene grandi risultati. Negli anni Trenta avviene il decisivo trasferimento in California, dove saranno ambientate tante delle sue storie.

IL TRASFERIMENTO A LOS ANGELES

John Fante vive Wilmington, nei pressi del porto di Los Angeles. Lavora sodo e legge molto, restando folgorato dalla prosa del norvegese Knut Hamsun, suo indiscusso maestro. In questo periodo, incontra H. L. Mencken, uno dei critici più autorevoli del tempo, che lo incoraggia a scrivere e gli pubblica diversi racconti sulla nota rivista “The American Mercury”. Infiniti sono i lavori che Fante fa per mantenersi a Los Angeles, dal lavapiatti al fattorino d’albergo. Ma l’esperienza di questi anni sarà fondamentale fondamentale materiale narrativo, così come i ricordi legati alla sua infanzia trascorsa nel Colorado, alla figura della madre e soprattutto del padre.

IL MATRIMONIO IN SEGRETO

Negli anni Trenta, Nick e Mary Fante si trasferiscono a Roseville, una tranquilla cittadina californiana dove John Fante incontra la sua futura moglie, Joyce Smart, una delle prime donne laureate alla Stanford University. La famiglia Smart, costituita da ricchi proprietari terrieri anglosassoni, non vede di buon occhio la relazione della figlia con un giovane scrittore dall’“aspetto così italiano”, come lo definisce la madre di Joyce. Il 31 luglio 1937, i due innamorati decidono, perciò, di sposarsi in segreto a Reno, nel Nevada, e di trasferirsi a Los Angeles, dove avranno quattro figli.

I ROMANZI

Poi arrivano i romanzi, a partire da “La strada per Los Angeles, più volte rifiutato dagli editori e uscito postumo, e “Aspetta primavera, Bandini“, ancora oggi uno dei suoi libri più amati. Poi arriva “Chiedi alla polvere“, considerato il suo capolavoro. Negli anni Cinquanta è il turno di “Full of Lifel’unico libro diventa subito un best-seller tradotto in numerosi paesi.

L’ITALIA E I CAPOLAVORI

Nel 1957 e nel 1960 John Fante è in Italia per lavorare con il noto produttore italiano Dino De Laurentiis. In questi anni Fante ritrova la sua verve creativa e scrive alcuni dei suoi romanzi e racconti più intensi, che però saranno a lungo ignorati dalle case editrici. Tra questi c’è La confraternita dell’uva, romanzo sulla figura del padre tra i più belli della letteratura mondiale secondo Francesco Durante. Sebbene afflitto da un dilagante diabete che lo ha reso cieco e disabile, nel 1979 John Fante decide di scrivere un nuovo romanzo e inizia a dettare alla moglie quello che sarà il suo ultimo romanzo, “Sogni di Bunker Hill“, pubblicato dalla Black Sparrow nel ’82. John Fante muore l’8 maggio del 1983, qualche mese dopo la ristampa di “Aspetta Primavera, Bandini“.

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