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I 30 pregiudizi da sfatare sulla lettura (Parte 2)

Proseguiamo la scoperta dei preconcetti più diffusi, quando si parla di libri e di lettura, che lo scrittore inglese Matt Haig rimprovera a gran parte dei lettori
MILANO –  Con il giornalista e scrittore inglese Matt Haig, siamo andati alla scoperta dei 30 pregiudizi più diffusi e insensati a proposito della lettura. Dopo aver visto nel precedente articolo i primi 15, proseguiamo la lista degli errori di giudizio più comuni in cui incappano questi snob.
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16) Trama non è una parolaccia. Una trama avvincente è un ingrediente fondamentale. La trama è il vecchio criminale che trova la redenzione. La trama è la ricerca della vittoria, o dell’amore. La trama è il desiderio di azione, che è sintomatico del pensare, del muoversi e dell’essere vivi.
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17) I blogger non hanno distrutto la critica letteraria.
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18) Ci può essere tanta bellezza in parole, frasi e capitoli brevi esattamente come in quelli lunghi. Peraltro, si sa che i passeri volano più alto dei pavoni.
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19) I premi letterari sono il risultato di sei persone che si riuniscono in una stanza e scendono a compromessi.
 
20) Il libro più osannato di un autore è spesso quello su cui lui ha lavorato meno duramente, di cui è meno orgoglioso.
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21) Leggere un determinato libro non ti rende più intelligente, esattamente come bere assenzio non ti trasforma in Van Gogh. E’ come leggi, non tanto che cosa leggi, che fa la vera differenza.
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22) Non bisogna mai mortificare qualcuno perché non ha letto un libro. I libri sono fatti per guarire, non per ferire.
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23) Non ha senso vantarsi di amare solo i libri realistici. E’ come vantarsi di non avere immaginazione.
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24) Solo perché un romanzo è poliziesco, non significa che l’autore l’abbia scritto unicamente per vendere e far soldi. Potrebbe semplicemente significare che gli piacciono le storie di detective e indagini.
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25) La semplicità è un molto più difficile da ottenere della complessità. E’ per questo motivo che esistono gli editori.
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26) Amazon è il male. Sì, ok, abbiamo capito. Ma non bisogna essere snob con le persone che comprano su Amazon, visto che più o meno tutti facciamo la spesa al supermercato.
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27) Non continuiamo a ripetere quanto ci piaccia l’odore dei libri. E’ come dire che amiamo il suono del cioccolato.
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28) Se siete autori, non continuate a preoccuparvi del genere di libro che state scrivendo, o del tipo di persone che lo potrebbero leggere, altrimenti non riuscirete mai a liberare la fantasia e rimarrete come intrappolati in una sala dove non succede nulla.
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29) Il nodo focale della scrittura è quello di riuscire a comunicare con il mondo, con gli altri esseri umani. Siamo tutti lontani chilometri. Non abbiamo reali mezzi di connessione, ad esclusione del linguaggio. E la forma più profonda del linguaggio è la narrazione.
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30) Le grandi storie fanno appello al nostro io più profondo. E’ per questo che le storie sono nemiche dello snobismo, e un libro snob è nemico del libro.
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