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Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù, 10 libri da leggere

Capire la schiavitù attraverso i libri. Il 2 dicembre in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale per l'abolizione della schiavitù. Ecco a voi alcune letture su questo tema.

Capire la schiavitù attraverso i libri.

Il 2 dicembre in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù, allo scopo di imprimere il ricordo di tale tragedia nella memoria di tutte le popolazioni e di sensibilizzare la collettività su una questione che, sebbene non ce ne rendiamo pienamente conto, ha dei risvolti sul nostro mondo: gli schiavi esistono ancora. Basti pensare al traffico di persone e allo sfruttamento della prostituzione.

Molti possono pensare, infatti, che la schiavitù sia un fenomeno superato, ma le cose stanno in tutt’altro modo, e non solo nei paesi in via di sviluppo o nei regimi dittatoriali. Circa 50 milioni di persone sono ancora oggi ridotte in schiavitù. Numero, purtroppo, destinato ancora a crescere.

I gruppi più emarginati rimangono particolarmente vulnerabili, incluse le minoranze etniche, religiose e linguistiche, i migranti, i bambini e le persone con diversi orientamenti sessuali e identità di genere.  Per la maggior parte queste persone vulnerabili sono donne.

I 10 libri da leggere per comprendere il problema della schiavitù

In questo giorno particolare, vogliamo proporvi alcuni consigli di lettura, romanzi di autori molto diversi fra loro, che raccontano periodi, storie, forme di schiavitù anche molto differenti l’una dall’altra. Dai Caraibi di Isabel Allende al libro che ha inaugurato il genere, “La capanna dello Zio Tom” di Harriet Beecher Stowe. Dieci romanzi, dieci momenti di riflessione e di crescita.

La capanna dello zio Tom” di Harriet Beecher Stowe

Arthur Shelby, possidente gentile di una grande piantagione in America, decide di vendere il vecchio zio Tom, generoso schiavo nero a cui è molto affezionato, a Haley, feroce mercante di schiavi. Tom non può che accettare, ma il futuro potrebbe avere in serbo un destino diverso per lui.

Il libro, che sosteneva le tesi abolizioniste, divenne in breve tempo un best-seller del XIX secolo (secondo per numero di vendite solo alla Bibbia).

Per molti critici ha avuto anche un ruolo importante nell’alimentare la causa antischiavista, tanto che quando Abraham Lincoln incontrò l’autrice all’inizio della guerra civile americana dichiarò: “Allora questa è la piccola signora che ha scatenato questa grande guerra”.

L’isola sotto il mare” di Isabel Allende

La storia della schiava nera Zarité Sedella, soprannominata Teté, si svolge tra i Caraibi e la Lousiana dal 1770 al 1810. Dopo vicissitudini, soprusi e violenze, che portano il lettore a vivere in prima persona tutti i tormenti della vita in schiavitù, alla fine la coraggiosa donna arriverà a conquistare la propria libertà.

Il romanzo non solo mostra senza filtri o abbellimenti la vita degli schiavi, ma porta anche a contatto con la mentalità dei padroni, dei bianchi.

Sono proprio le idee di questi personaggi quelle che lasciano chi legge più sbigottito. E pensare che questo fenomeno non è passato, ma sono ancora tantissime le persone che vivono una condizione del genere..

La schiava bambina” di Diaryatou Bah

Il matrimonio per lei non è altro che una prigione dove la sua infanzia si è spezzata, una gabbia in cui l’hanno costretta e dove la sua volontà è annientata, stritolata dalle violenze quotidiane che suo marito le infligge. Ma Diaryatou ha trovato il coraggio di ribellarsi. Un nuovo doloroso sguardo sulla condizione femminile. Perché la schiavitù non è solo quella del passato. È anche una condizione che vivono donne, uomini e bambini in tutto il mondo.

Amatissima” di Toni Morrison

Il tragico percorso di Sethe, indomabile donna nera all’epoca della guerra civile americana, per la conquista della libertà. Attraverso la schiavitù, l’amore materno e il peso di un indicibile segreto.

Radici” di Alex Haley

Premio Bancarella 1978. Nella seconda metà del Settecento il giovane Kunta Kinte viene strappato dal suo villaggio africano e portato in America come schiavo.

La sua vita cambierà, come quella dei suoi discendenti: Bell, Kizzy, Chicken George e tutti gli altri, fino a giungere ad Alex Haley, l’autore di queste pagine.

Schiava” di Mende Nazer

Sudan. All’età di dodici anni Mende Nazer viene catturata dalla milizia araba durante un brutale assalto. Deportata nella capitale Khartoum, la ragazzina vive come schiava, sfruttata, umiliata e picchiata.

Nel 2000 la ricca famiglia araba di cui è la “yenit”, la “ragazza”, la serva, decide di venderla a dei parenti che vivono a Londra. Schiava nella casa di un diplomatico dell’ambasciata sudanese a Londra, la donna riesce finalmente a scappare e, con l’aiuto di un giornalista, a raccontare la sua storia.

The help” di Kathryn Stockett

È l’estate del 1962 quando Eugenia “Skeeter” Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l’università lontano da casa. Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. Aibileen è una domestica di colore.

Saggia e materna, ha allevato amorevolmente uno dopo l’altro diciassette bambini bianchi, facendo le veci delle loro madri spesso assenti. Ma il destino è stato crudele con lei, portandole via il suo unico figlio. Minny è la sua migliore amica.

Il profondo Sud degli Stati Uniti fa da cornice a questa opera prima che ruota intorno ai sentimenti, all’amicizia e alla forza che può scaturire dal sostegno reciproco.

Memorie di uno schiavo fuggiasco” di Frederick Douglass

L’autobiografia di Frederick Douglass, scritta nel 1845, costituisce la prima e fondamentale descrizione della schiavitù e degli schiavisti narrata da un nero, ed è stata uno dei punti di partenza del movimento abolizionista.

Asciutte e vibranti, queste memorie di un grande intellettuale nero si leggono oggi come un testo di freschezza sorprendente. Il protagonista ci appare un ‘picaro’ deciso a non farsi mettere sotto i piedi da nessuno, buoni o cattivi che siano i suoi padroni del momento.

La sua abilità di sopravvivenza, che ridicolizza il mondo bianco a cui Douglass rivolge uno sguardo irriverente, genera un moto irresistibile di simpatia che fa di questo prezioso, piccolo libro un classico della letteratura americana.

Il volume è introdotto da Alessandro Portelli, uno dei più noti americanisti e studiosi della cultura afroamericana. In appendice il più celebre discorso del leader nero, pronunciato a Rochester (N. Y.) il 5 luglio 1852.

La costa degli schiavi” di Thorkild Hansen

La Danimarca fu il primo paese ad abolire la schiavitù. Ma quel traffico continuerà per decenni dopo l’abolizione ufficiale, e nessuno schiavo ha mai raccontato la sua storia: per dar voce a quelle migliaia di esseri umani privati della libertà e trascinati dall’altra parte dell’oceano.

L’autore va a cercare le tracce dei loro passi nella Guinea danese, l’attuale Ghana, lungo le rive del Volta, tra le rovine dei forti che dominavano con le loro mura bianche quella costa bordata di palme e battuta dalla risacca.

E come guida si serve di diari, lettere, documenti lasciati da sette “testimoni oculari” che si sono succeduti nel corso di due secoli tra quelle mura: un tenente, due sacerdoti, un mercante, un medico, un contabile e un governatore.

Lo schiavo di Roma” di Steven Saylor

Nel 72 a.C. Roma è alle corde, ripetutamente sconfitta da un esercito che non proviene dalle barbare lande del Nord né dalle terre nemiche dell’Asia, bensì dalla stessa penisola. È l’esercito di Spartaco, che, coi suoi schiavi ribelli, sta mettendo a ferro e fuoco la Campania e il sud dell’Italia.

E proprio a due schiavi in fuga da una villa nei pressi di Pozzuoli viene attribuito l’omicidio di Lucio Licinio, cugino del potente Marco Licinio Crasso.

Il cadavere, sfigurato, è stato rinvenuto nell’atrium; accanto al corpo c’è soltanto un lembo di mantello intriso di sangue e sei lettere incise nel pavimento di marmo: SPARTA.

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