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Emilio Salgari, lo scrittore incompreso che ha fatto sognare intere generazioni

Oggi il mondo della letteratura ricorda la nascita di un grande scrittore: Emilio Salgari.  Sandokan e il Corsaro Nero sono ancora gli eroi intramontabili di grandi e piccini

MILANO – Emilio Salgari. A suo tempo la critica non gli aveva dato al giusta riconoscenza. Oltre un secolo e mezzo dopo, è uno dei più popolari romanzieri italiani, che fa ancora sognare attraverso i suoi libri. Autore straordinariamente prolifico, è ricordato soprattutto per essere il ‘padre’ di Sandokan, del ciclo dei pirati della Malesia e quello dei corsari delle Antille. Scrisse anche romanzi storici, come Cartagine in fiamme, e diverse storie fantastiche, come Le meraviglie del Duemila in cui prefigura la società attuale a distanza di un secolo, ed è considerato uno dei precursori della fantascienza in Italia e in particolare membro del filone del romanzo scientifico

L’AUTORE – Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgari nasce  a Verona il 21 agosto 1862. A 16 anni frequenta il Regio Istituto tecnico e nautico “Paolo Sarpi” a Venezia, per diventare ufficiale di marina. Purtroppo non ottiene il diploma e i suoi progetti di girare per il mondo svaniscono. Ma il suo desiderio di avventura è tanto forte da spingerlo a viaggiare con la mente in quei luoghi lontani che fisicamente non poteva raggiungere: dai Caraibi all’Africa al Far West, fino alla Stella Polare.  Nel 1883, comincia la sua attività di giornalista-scrittore. Fonte di ispirazione è il ‘Giornale illustrato dei viaggi e delle avventure di terra e di mare’.

LA PRODUZIONE – Salgari conta una produzione vastissima.  I suoi romanzi, oltre 80, hanno fatto sognare intere generazioni. Pirati, capitani, tribù e indiani, terre esotiche, continenti misteriosi, battaglie, vendette e affascinanti fanciulle da salvare. Gli ingredienti per accattivare ed emozionare il lettore ci sono tutti.  Inizialmente le sue storie compaiono a puntate sui giornali del tempo (primo tra tutti, la “Nuova Arena”) , poi raccolte in veri e propri libri, prima con la casa editrice Donath, poi con Bemporad. Solo tra il 1907 e il 1911 scrive 19 opere, con storie sempre più grandiose, da dover essere racchiuse in diversi cicli: il ciclo dei Pirati della Malesia, il ciclo dei Corsari delle Antille e delle Bermude , il ciclo delle Avventure del Far West e una serie di cicli minori. Alcuni titoli raggiungono le 100.000 copie vendute. Nonostante ciò, il denaro per la famiglia scarseggia e le falsificazioni dei suoi romanzi aumentano. Sarà lui stesso invece ad utilizzare numerosi pseudonimi,  con lo scopo di aggirare i contratti di esclusività con la casa editrice e ottenere quindi più compensi.

LA FORTUNA LETTERARIA – Chiunque durante la sua infanzia ha avuto per le mani un romanzo di Salgari. Chi non conosce le storie del principe indiano Sandokan o del suo corrispettivo europeo, il Corsaro Nero? Inconsapevole precursore di uno stile “cinematografico” di scrittura, la sua sterminata fantasia e i suoi personaggi così avvincenti erano, e sono tuttora, una calamita per i lettori, piccoli e grandi. Quando i romanzi uscirono, furono una “manna” per il popolo italiano, da pochi anni protagonista del nuovo Regno d’Italia. Le storie esotiche narrate da Salgari rappresentavano infatti un’opportunità d’evasione. Oggi, però, quelle stesse storie continuano a far sognare. Merito di personaggi sempre attuali e di valori che non conoscono tempo. Le passioni di odio e amore che muovono i protagonisti, intrepidi eroi che lottano contro il nemico, sono gli ingredienti fondamentali di ogni buon romanzo d’avventura.

LA FINE – Su di lui peserà sempre il giudizio non positivo della critica.  Questo fatto, seguito da un esaurimento nervoso e l’aggravarsi delle condizioni di salute della moglie, lo spingeranno al suicidio, a soli 48 anni. È il 25 aprile 1911. La sua tragica morte però si colloca in una serie più ampia di suicidi: come lui, anche il padre si era tolto la vita, e come lui, compiranno questo gesto estremo anche due dei suoi quattro figli.

 

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