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Elsa Morante, i 5 libri più famosi della scrittrice italiana

Il mondo delle lettere oggi ricorda una delle più grandi scrittrici italiane del dopoguerra, Elsa Morante. Ecco i suoi libri più famosi

Il mondo delle lettere ricorda oggi una delle più grandi scrittrici italiane del dopoguerra, Elsa Morante, nata a Roma il 18 agosto del 1912. Iniziò giovanissima a scrivere filastrocche e favole per bambini, poesiole e racconti brevi, che a partire dal 1933, e fino all’inizio della seconda guerra mondiale, furono via via pubblicati su varie riviste di diversa natura. La scrittrice, però, non si limitò ai racconti per bambini e, ancora oggi, è ricordata, grazie ai suoi grandi romanzi, come una delle autrici più importanti del dopoguerra. Per ricordarla, abbiamo selezionato per voi, alcuni dei suoi romanzi più famosi.

Elsa Morante e Alberto Moravia, storia di un amore tormentato

Elsa Morante e Alberto Moravia, storia di un amore tormentato

La storia d’amore tra Alberto Moravia e Elsa Morante, due giganti della letteratura italiana, fu sin da subito tormentata e drammatica

L’isola di Arturo

Con “L’isola di Arturo”, Elsa Morante vinse il Premio Strega del 1957. Il romanzo è un’esplorazione attenta della prima realtà verso le sorgenti non inquinate della vita. L’isola nativa rappresenta una felice reclusione originaria e, insieme, la tentazione delle terre ignote. L’isola, dunque, è il punto di una scelta e a tale scelta finale, attraverso le varie prove necessarie, si prepara qui, nella sua isola, l’eroe ragazzo-Arturo. E’ una scelta rischiosa perché non si dà uscita dall’isola senza la traversata del mare materno; come dire il passaggio dalla preistoria infantile verso la storia e la coscienza..

Menzogna e sortilegio

Scritto subito dopo la seconda guerra mondiale, Elsa Morante con questo romanzo ha iniziato il suo lungo percorso letterario. ‘O impareggiabile prosapia! Mia madre fu una Santa, mio padre un granduca in incognito, mio cugino Edoardo un ras dei deserti d’oltretomba e mia zia Concetta una profetessa regina. Si fissarono così, in solenni aspetti a me familiari, le maschere delle mie futili tragedie…’. Così assediata da tali ‘magnifiche’ ombre, l’io narrante di Menzogna e sortilegio s’incammina verso la necropoli del proprio mito familiare: pari a un archeologo che parte verso una città leggendaria..

Lo scialle andaluso

Dei moltissimi racconti scritti nella sua vita, Elsa Morante presenta qui una scelta disposta in ordine cronologico. Nei dodici racconti di questa inquieta vicenda predestinata, si potrà seguire, meglio ancora che nei romanzi, il tema drammatico e affascinante che sempre ha accompagnato la scrittrice e che prende forma soprattutto nel breve romanzo finale che dà il titolo alla raccolta: il rapporto viscerale madre e figlio.

.Aneddoti infantili

La memoria è il terreno fertilissimo in cui affondano le radici questi racconti giovanili di Elsa Morante. Racconti scanzonati nei quali, come ha scritto Cesare Garboli, domina ‘il sorriso, la civetteria, la capacità di giocare e di mantenersi, nel gioco, intelligenti e innocenti’.

Come quando Elsa organizza una recita di cui si fa regista, ma poi gli attori, venuto il momento, recalcitrano dirottando lo spettacolo verso il disastro; oppure quando a scuola scrive lettere d’amore infuocate a Lindbergh l’aviatore, firmandosi ‘ Velivola’; o quando, ancora, intrufolatasi di notte in cucina, sorprende la severa ‘Mademoiselle’ mentre fuma il sigaro.

Si tratta di ‘fantasie infantili’ pubblicate tra il 17 giugno 1939 e il 20 gennaio 1940 sul settimanale ‘Oggi’, dove Elsa Morante tenne una rubrica intitolata ‘Giardino d’infanzia’: uno spazio in cui poté affinare il suo sguardo acuminato e la sua lingua corposa, e incarnare in un campionario di immagini e personaggi vivacissimi la sua vocazione precoce. ‘Mia madre raccontava, traboccante di legittima baldanza, che all’età di due anni e mezzo, girando intorno alla tavola, avevo composto il mio primo poema in versi sciolti. Ed io covavo un empio rancore contro di lei, che aveva partorito un simile prodigio’..

La storia

A questo romanzo (pensato e scritto in tre anni, dal 1971 al 1974) Elsa Morante consegna la massima esperienza della sua vita ‘dentro la Storia’ quasi a spiegamento totale di tutte le sue precedenti esperienze narrative: da ‘L’isola di Arturo’ a ‘Menzogna e sortilegio’. La Storia, che si svolge a Roma durante e dopo la seconda guerra mondiale, vorrebbe parlare in un linguaggio comune e accessibile a tutti..

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