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Elena Ferrante, le 15 cose che sappiamo su di lei

Chi c'è veramente dietro lo pseudonimo "Elena Ferrante"? Vediamo insieme le cose che sappiamo di lei

MILANO – Elena Ferrante è una scrittrice apprezzata in tutto il mondo. Il successo inarrestabile da cui prende l’abbrivio la storia di “L’amica geniale è un vero e proprio caso editoriale, impossibile da ignorare nel panorama della narrativa italiana contemporanea e ha attirato anche le attenzioni del New York Times. Prima dell’estate il misterioso scrittore che si cela questo grande successo ha rilasciato in forma anonima diverse interviste alla stampa per mail e il sito vulture.com ha raccolto tutte le cose che ora si sanno sulla sua figura misteriosa. Avete qualche idea su chi possa essere?

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1) E’ nata e cresciuta nella periferia di Napoli. Potrebbe non vivere nella città partenopea, ma sicuramente ci abita la sua famiglia.

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2) Da piccola ha assistito a fatti di violenza in famiglia e ha provato l’umiliazione e l’abbandono.

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3) Quando era piccola ha scritto su un foglio i suoi sogni. “E un esercizio che consiglio di fare a tutti”

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4) “Gli eventi che racconto sono accaduti realmente – ha detto l’autore/autrice – è la mia vita vera, parlo dei luoghi reali in cui sono avvenuti i fatti che racconto. Se la scrittura è inadeguata, può falsificare anche le notizie biografiche più vere”.

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5) “L’amore molesto” è il riassunto creativo di tutte le storie che lei aveva sempre scritto anche da giovane su Napoli, gelosia e uomini.

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6) Ha rassicurato sul fatto che non ci sono più autori dietro allo pseudonimo di “Elena Ferrante”.

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7) Ha affermato che sono passati 10 anni tra le sue pubblicazioni sia perchè aveva paura della pubblicazione, sia perchè ha detto di aver lavorato molto.

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8) Non legge i libri che ha scritto.

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9) “La figlia oscura” è il suo libro preferito tra quelli che ha scritto.

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10) I motivi dietro alla scelta di non rivelare la sua identità si sono evoluti con il tempo. “All’inizio ha prevalso la timidezza – ha detto lo scrittore misterioso – poi per la sua avversione nei confronti dei media e, infine, dal fatto che la scrittura non deriva direttamente da uno scrittore eroe, ma da una sorta di intelligneza collettiva”.

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11) Non parla mai delle sue storie mentre le scrive.

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12) Scrive molto velocemente, 50-100 pagine al giorno.

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13) Sottolinea che i requisiti per scrivere sono: massima ambizione, massima audacia e disobbedienza.

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14) L’amicizia di cui parlo è qualcosa di vero, di diversi anni fa.

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15) Il fatto di porre protagoniste femminili nella storia deriva dal fatto dalla depressione di vedere e di sentire come quasi ogni libro della letteratura avesse come protagonista un uomo.

 

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