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Cosa leggere a Natale, i consigli degli scrittori

Abbiamo chiesto agli scrittori più amati del panorama letterario italiano e straniero di consigliarci alcune letture per le vacanze di Natale

MILANO – Non è che ci siano consigli di lettura più autorevoli rispetto ad altri però, tendenzialmente, se ci è piaciuto un autore sarà molto facile amare anche i libri e le storie che hanno appassionato quell’autore. Consideriamo poi che gli scrittori per indole e mestiere leggono tantissimi libri di ogni tipologia e sapranno quindi darci consigli dotati di una certa consapevolezza. Ed è per queste ragioni che abbiamo chiesto agli scrittori più amati del panorama letterario italiano e non di consigliarci un libro da leggere durante le vacanze di Natale. Ecco quali libri consigliano.

 

Marco Malvaldi (autore nel 2017 di Negli occhi di chi guarda)

Per Natale consiglierei “Un delitto inglese” di Cyril Hare, perché è un giallo classico che più classico non si potrebbe: ambientazione inglese, durante il Natale, in un castello, tra nobili decaduti, e otto soli personaggi di cui ben tre nel corso della storia diventano cadaveri. Insomma, il caro vecchio buon giallo di una volta, con un particolare: un movente meraviglioso.

 

Romana Petri (autrice nel 2017 di Il mio cane del Klondike)

Questo Natale consiglio:

Il canto degli animali” di Paolo Isotta ed. Marsilio, perché è un saggio indispensabile per capire che uomini e animali provengono dallo stesso seme, che siamo fratelli e  come tali dovremmo trattarli. Perché è un libro di grande cultura ma che ha la forza di arrivare al cuore di tutti.

La nemica” di Brunella Schisa ed. Neri Pozza: romanzo storico su una delle più grandi truffe, quella della collana di Maria Antonietta, e scritto con una lingua che vola via veloce. Si legge in un lampo.

Vite che sono la tua” di Paolo di Paolo ed. Laterza: un libro dichiarazione d’amore alla letteratura diviso in 27 capitoli dedicati ognuno a un grande scrittore che ha marchiato a fuoco il giovane Di Paolo. Un libro necessario soprattutto per i giovani affinché ci sia anche nel futuro un ricambio di lettori.

 

Carme Chaparro (autrice nel 2017 di Non sono un mostro)

A Natale consiglio di leggere due libri: il primo è Bill Bryson con “Breve storia di (quasi) tutto“: il libro migliore per introdurre al perché delle cose che ci circondano dall’astrofisica alla fisica quantistica. Il secondo libro è “Patria” di Fernando Aramburu, un miracolo di scrittura. Gioca a braccio di ferro con la grammatica, ritorce la forma in maniera magnetica, una meraviglia

 

Piernicola Silvis (autore del 2017 di Formicae)

Questo Natale voglio consigliare Everyman di Philip Roth e Le tre del mattino di Carofiglio.

Everyman: con un gioco narrativo di grande raffinatezza ma estremamente coinvolgente, Roth parla della vita di un “lui” senza nome. E potrebbe essere proprio la tua vita, che guardi dall’alto di una dimensione onirica ma straordinariamente realistica.

Le tre del mattino: in questo toccante romanzo, Carofiglio sfiora i sensori più profondi del rapporto padre-figlio, uno dei più belli e difficili che esistano. Il recupero di questo rapporto, spento e annacquato dalla grigia quotidianità, è narrato nel romanzo da una scrittura tanto precisa da essere tagliente, ma sempre utilizzata per penetrare nei gangli dei sentimenti umani in modo assolutamente totale.

 

Giovanni Montanaro (autore nel 2017 di Guardami negli occhi)

Goffredo Parise. Più lo leggo e più trovo che non invecchia, che ogni anno torna sempre più attuale. Capacissimo di intravedere le relazioni umane, intime, lontane da ogni ideologia, quelle che ci costituiscono e ci distruggono. Su tutti “L’odore del sangue“, il libro pubblicato postumo, scritto subito dopo il suo infarto del 1979, pieno di una carnalità disincantata, torbido della incertezza di ogni amore.

 

Simona Sparaco (autrice di Equazione di un amore)

I miei consigli di lettura sono due: il primo è “Parla, mia paura” di Simona Vinci. Lei è una delle mie autrici contemporanee preferite, il tema che ha affrontato mi è caro e l’ha fatto in un modo molto coraggioso, mettendosi a nudo e facendo riflettere il lettore sul significato di una parola tanto abusata quanto complessa: condivisione. Il tutto con una lingua sofisticata e tagliente come un rasoio, persino in una prosa più morbida e colloquiale come quella diaristica, contenuta in questi libro.

La seconda scelta è “Con Molta cura” di Severino Cesari. Non ho avuto purtroppo la fortuna di conoscere questo grande personaggio dell’editoria e della letteratura che è stato appunto Cesari, scomparso di recente a causa di una grave malattia. Quella che racconta nel suo commuovente diario di bordo sulla “chemio a chilometro zero” e su tutto quello che significa attraversare un percorso terapeutico come il suo. In comune con la Vinci, proprio la cura che entrambi ripongono in pagine così private e al tempo stesso universali.

 

Marcello Simoni (autore nel 2017 de “L’eredità dell’abate nero“)

Di recente ho messo le mani su una deliziosa edizione di “Rosemary’s Baby” di Ira Levin (Edizioni SUR, 2015). Per chi non lo sapesse (eventualità quasi impossibile, considerata la genialità di Levin e la famosissima versione filmica di Roman Polanski), siamo di fronte a un mistery borghese-metropolitano che sfiora l’ariosità di Truman Capote e il thrilling di Richard Matheson, massima autorità in fatto di abitazioni dal passato oscuro. Alla lettura di questo romanzo assocerei quella di una giallista inglese da poco approdata in Italia, B.A. Paris, con il suo accattivante “La coppia perfetta” (Editrice Nord, 2016).

 

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