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Come si sta evolvendo il genere “giallo” e l’ascesa del thriller domestico

L'editor Mondadori Stefano Magagnoli ci spiega gli ingredienti giusti per un thriller di successo e ci racconta alcuni aneddoti legati al libro della scrittrice canadese Shari Lapena

MILANO – I thriller ed i romanzi gialli sono un allenamento a usare di più il nostro cervello. E’ questa la definizione che l’editor Mondadori Stefano Magagnoli da ad uno dei generi più amati dai lettori, per cui lavora da molti anni e del quale segue molto da vicino l’evoluzione. L’ultima novità è il “domestic thriller”, genere che proprio in questi mesi sta sfornando nel mercato estero alcune interessanti proposte e che non consiste nellla ricerca di effetti speciali o inverosimili, ma piuttosto si basa sulla rivalutazione degli aspetti nascosti della personalità. Proprio per Mondadori, l’editor Stefano Magagnoli ha scelto di portare in Italia il thriller “La coppia della porta accanto” scritto dall’autrice canadese Shari Lapena, la quale ha scritto il suo primo romanzo giallo senza crederci troppo. Il libro, venduto in 20 paesi nel mondo, è diventato in breve tempo un caso letterario, tanto da essere accostato a bestseller come “La ragazza del treno”. In questa intervista, l’editor Mondadori Stefano Magagnoli ci spiega come si procede alla scelta di un libro da pubblicare in Italia e ci racconta alcuni aneddoti legati al libro della scrittrice canadese Shari Lapena.

 

Come si è proceduto nella scelta della pubblicazione del thriller di Shari Lapena?

Dietro questo romanzo c’è una storia curiosa che mi ha raccontato l’agente dell’autrice, Helen Heller, canadese. Shari Lapena (canadese anche lei), al momento del loro incontro, era una scrittrice delusa. Al suo attivo due libri, l’ultimo Happiness Economics aveva appena vinto, figuriamoci, lo Stephen Leacock for Humour, un premio dedicato alle opere umoristiche (era la storia di un poeta che si metteva a scrivere delle pubblicità per l’industria, scoprendo così il suo vero talento), non certo una storia da milioni di copie, e Shari quasi quasi avrebbe abbandonato ma… nonostante non riuscisse a vedere uno sbocco ha prevalso la sua duttilità (ha fatto come il suo poeta di Happiness Economics) e ha deciso di darsi l’ultima possibilità: scrivere un romanzo giallo, senza crederci troppo, ma proprio per questo formidabilmente ispirata. In sei settimane il libro è stato venduto in 20 paesi nel mondo, lei che non era stata mai tradotta all’estero. Sono le cose sincere e belle dell’editoria, in una proposta di mercato (quello americano soprattutto) spesso fatta di scribacchini professionisti (ci sono autori che a sessanta anni hanno scritto settanta romanzi, che tristezza.) Questo autunno La Coppia della Porta accanto ha raggiunto il secondo posto tra i libri più venduti in Inghilterra.

 

Cosa ha di particolare ed innovativo il libro rispetto ad altri?

Come dicevo prima, la freschezza. Si sente fin dalla prima riga che Lapena non appartiene al circolo dei soliti noti, gli scrittori seriali. Lei a scrivere si diverte, i suoi personaggi la trascinano in un’avventura molto particolare e crescono autonomamente di pagina in pagaina. Come nella vita vera, i suoi uomini e le sue donne non sono tutti di un pezzo, si possono redimere nel corso del romanzo o perdersi e diventare antipatici, c’è una certa anarchia nell’aria, niente è scritto a tavolino. Forse per l’isolamento in cui il romanzo è stato concepito, Shari non si è fatta guidare da modelli forti del mercato (La Ragazza del Treno, per citarne uno). La cosa ci è piaciuta subito e ci ha ispirato nella preparazione per il piano di marketing legato all’acquisizione del libro (molto conteso anche in Italia).

Naturalmente è molto difficile che un libro innovativo venga percepito come tale in libreria, piena com’è di proposte. Ma qui ci addentriamo in un terreno assai vasto e intricato.

 

Quali sono gli elementi base che non possono mancare all’interno della trama di un thriller?

La Coppia della porta accanto mi piace chiamarlo alla vecchia maniera, più un giallo che un thriller. Questo perché è un romanzo senza effetti speciali, clamorosi colpi di scena o furbizie del caso (anzi, a metà del libro la scrittrice candidamente dice nome e cognome del colpevole ma così facendo rilancia l’elastico, leggere per credere). La bellezza del giallo è quella che, senza sapere come (ma poi ripensandoci…), forze inarrestabili si mettono in moto, si sviluppano elementi che avevano già in stessi un’invisibile energia. Avete presente quando nei film e nella fantascienza si sente dire (adesso va di moda) che noi usiamo solo una minima parte del nostro cervello? Ecco, il giallo è un allenamento a usarne di più. Voglio citare al riguardo due film, curiosamente con la stessa protagonista, Jodie Foster. Due, perché se non avete visto il primo magari avete visto il secondo: Panic Room di David Fincher (2002) e Flightplan di Robert Schwentke (2005). Cosa succede in questi due film? Il modulo è semplice: una mamma, in una casa milonaria, si chiude dentro una stanza di sicurezza (panic room) con la figlia, all’arrivo dei ladri. Come si fa da così poco a sviluppare 120 minuti di pellicola? Si può solo se invece di sviluppare accidenti esterni si approfondiscono elementi interiori che poi risultano ugualmente spettacolari (esempio, la bambina è diabetica, ma non potevamo saperlo). In Flightplan è uguale. Una madre perde, all’interno dell’aereo, la sua bambina in un volo transoceanico. Quanto ci vorrà a trovarla? 120 minuti di tensione continua senza un secondo di noia, appunto. Così il romanzo di Shari Lapena che, in questo modo (si potrebbe dire da dilettante), inscena semplicemente un marito e una moglie di fronte alla scomparsa della loro neonata. Un accadimento semplice, due personaggi, eppure un volano di idee e di psicologia che mai avremmo potuto immaginare considerando le premesse. L’autrice ha usato l’energia extra del cervello di cui parlavamo prima.

 

Esiste un filone italiano legato al thriller? Come è cambiato e si è evoluto questo genere nel corso degli anni?

Cosa si è evoluto nel genere dopo Il Silenzio degli Innocenti? Tutto. Sappiamo che la letteratura è sempre contaminazione. Ma in questi ultimi anni il thriller ha avuto una accelerazione esponenziale anche perché scoperto dal lettorato femminile che è il più vasto e che erroneamente si pensava non apprezzasse le situazioni violente, come accade per lo più in questi libri. E poi per il Kindle. Inoltre un’altra consistente botta l’ha data il cinema, non dico niente di nuovo ma oggi anche una storia di buoni sentimenti a un certo punto si colora di suspense, perché no (si sono detti)? Per il mestiere che faccio (io acquisisco thriller appunto) ho avuto negli anni la possibilità di leggere milioni di trame. Volete il boscaiolo incazzato che uccide mimetizzato negli alberi? Ve lo trovo. Il killer che entra nella mente della vittima? Ve lo trovo etc etc. Mi succede sempre più spesso di leggere in contemporanea (perciò senza che ci sia malafede da parte dell’autore) storie identiche.

Quale può essere il futuro? In questo senso il mercato del thriller, come tutti sappiamo, ha avuto questo nuovo (esisteva già, certo, tutto esiste sempre da prima và da sé) filone del thriller psicologico con protagoniste femminili, dopo l’invenzione di Gone Girl di Gillian Flynn, 2012 (il film curiosamente l’ha girato proprio il regista di Panic Room). Oggi un romanzo come La Coppia della Porta Accanto viene definito il più affascinante esempio di domestic thriller, genere che proprio in questi mesi sta sfornando nel mercato estero alcune interessanti proposte: non la ricerca di effetti speciali o inverosimili ma piuttosto la rivalutazione degli aspetti nascosti della personalità, i lati oscuri e non detti del matrimonio e della vita famigliare sopra gli altri. Presto arriverà anche il bureaucracy thriller. Ma questa è un’altra storia.

 

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