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Come scrivere un thriller di successo. I segreti di Glenn Cooper

Glenn Cooper, autore di diversi thriller diventati bestseller, è tornato in libreria con "I figli di Dio", la nuova avventura del professore di storia della religione Cal Donovan

MILANO – Personaggi efficaci, dialoghi credibili, una trama ben concepita. sono questi i tre ingredienti indispensabili per un thriller di successo secondo Glenn Cooper, da poco uscito in libreria con “I figli di Dio“, la nuova avventura che vede protagonista Cal Donovan, il professore di storia della religione già protagonista delle precedenti pubblicazioni. Scopriamo insieme le novità di questo attesissimo nuovo thriller dell’autore.

 

Come nasce questa nuova avventura di Cal Donovan?

In questo nuovo libro volevo continuare ad esplorare il ruolo dei miracoli della fede, temi che avevo già iniziato a trattare in altri libri, l’ultimo dei quali “Il Segno Della Croce”. In questo volume ho analizzato come un miracolo così profondo e forte potesse minacciare la Chiesa cattolica, procurandole uno scisma. Cal viene chiamato dal suo amico papa e gli viene chiesto di indagare su questo mistero per cercare di capire se è veramente possibile il miracolo legato alle tre vergini che hanno concepito dei figli.

 

Cosa volevi comunicare con questo libro? Quali riflessioni volevi scaturire nel lettore?

In ciascuno dei miei libri mi piace trattare questioni filosofiche e morali, non cerco di dare un messaggio, ma di indurre il lettore a farsi un’opinione, a cercare lui stesso delle soluzioni. Non mi piace fare prediche, ma solamente indurre alla riflessione.

 

I tuoi ultimi romanzi hanno diversi riferimenti all’Italia. Come mai questa scelta?

Nei miei ultimi romanzi, in particolare quelli della serie con protagonista Cal Donovan, il Vaticano gioca un ruolo centrale. Quindi per me è naturale venire in Italia ancora più spesso per le mie ricerche. Mi sono anche appassionato alla storia e alla cultura italiane che mi offrono sempre spunti interessanti per i miei romanzi. E così si è innescato un circolo virtuoso: più scrivo dell’Italia, più spesso mi capita di essere invitato per incontri e manifestazioni letterarie.

 

Cosa ti piace dei lettori italiani?

Ai lettori italiani piace molto leggere libri di sostanza, a me piace scrivere thriller. Quello che apprezzo del pubblico italiano è il fatto di voler affrontare temi importanti, di cui a me piace scrivere come la fede, la mortalità, il destino. Mi piace questo feedback che ho da parte dei lettori italiani, e quindi si viene a creare questa relazione simbiotica tra me e loro.

 

Quali sono gli indispensabili elementi che deve avere un thriller per  tenere in suspense un lettore fino all’ultima pagina?

Esiste una combinazione di fattori: innanzi tutto il ritmo, che deve pervadere tutta la storia affinché il lettore continui a nutrire interesse per il mistero, e quindi a leggere;  è sicuramente importante anche come i personaggi affrontano le sfide all’interno del libro e riescono a trovare una soluzione soddisfacente. In sintesi, credo che gli elementi chiave siano tre: personaggi efficaci, dialoghi credibili, una trama ben concepita. All’inizio della mia carriera ho scritto molte sceneggiature per il cinema, forse questo mi ha agevolato nel mantenere il ritmo nella storia, passando da una scena all’altra proprio come se fosse un film. Questa sensibilità cinematografica mi ha aiutato nella scrittura dei miei romanzi.

 

Continuerai a raccontare storie con protagonista Cal Donovan, o pensi di aprire una nuova trilogia?

Sono molto affezionato al personaggio di Cal, è il mio preferito tra i protagonisti dei miei libri. Penso che scriverò altre storie su di lui. Ho finito di scrivere il quanto libro che lo vede protagonista. Finché i lettori mi dimostreranno apprezzamento  per questo protagonista, credo che continuerò ad utilizzarlo anche per i prossimi libri.

 

 

 

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