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Come promuovere la lettura su Snapchat, la storia di Francesca Crescentini di Tegamini

Intervista alla blogger letteraria ideatrice di Tegamini ed autrice sul suo profilo Snapchat di LibriniTegamini, rubrica con consigli di lettura personalizzati

MILANO – Un libro raccontato da una persona normale che si siede sul divano e spiega senza troppe pretese perché un certo romanzo le è piaciuto, riesce a coinvoglere il pubblico più di riviste letterarie, inserti, paginoni in Cultura. E’ questa la teoria di Francesca Crescentini, blogger letteraria ed ideatrice di Tegamini, un contenitore “per tutto quello che mi interessa e mi incuriosisce, per le cose piccole e grandi che capitano ogni giorno”, ed autrice sul suo profilo Snapchat di LibriniTegamini, rubrica con “consigli di lettura personalizzati, schiettissimi e il più possibile gioiosi”. Scopriamo insieme il mondo di Francesca Crescentini.

 

Come nasce la tua passione per i libri e la lettura?

Credo di essere sempre stata una lettrice. Ho cominciato con le Fiabe Sonore e un fido registratore Fisher-Price, che continuo a custodire come una sacra reliquia. Mi ricordo che non mi piacevano i libri che leggevamo in classe alle elementari – abbiamo passato un anno intero a sciropparci quotidianamente “Il giornalino di Gianburrasca”, personaggio che mi stava tragicamente sull’anima e che non mi sembrava avesse nulla in comune con me -, ma mi arrangiavo da sola.

Mi ricordo ancora il primo libro che ho scelto da sola. Avevo sette anni ed eravamo in vacanza al mare. C’era questa libreria nel carruggio, lunga, stretta e disordinatissima. In fondo, in un angolo, c’erano i libri per bambini. Avevano un metro e mezzo di Istrici Salani e un sacco di Gaia Junior e Super Junior della Mondadori. Una sera ho trovato “Le streghe” di Dahl e la mia vita è di parecchio migliorata. Credo sia quello l’inizio “ufficiale” del mio amore per i libri.

 

Passione che si è tramutata in “Tegamini”. Ci spieghi meglio il progetto?

Tegamini nasce come blog personale. L’ho aperto nel 2010, quando è iniziato un capitolo nuovo della mia vita. Il primo lavoro vero in una città nuova e una casa mia (anche se in affitto, OVVIAMENTE). Insomma, un momento di grande cambiamento che mi sembrava valesse la pena di raccontare – forse più per me che per eventuali lettori. Tegamini non ha mai avuto una ferrea linea editoriale o temi prestabiliti. Per me è – ed è sempre stato – un contenitore per tutto quello che mi interessa e mi incuriosisce, per le cose piccole e grandi che capitano ogni giorno, per avventure e scoperte. I temi sono eterogenei, ma mi piace pensare che il filo rosso capace di unire tutto sia una scrittura ben riconoscibile e un certo gusto per il bizzarro e l’insolito.

 

Sei molto amata per i tuoi consigli di lettura su Snapchat. In che modo sfrutti questo social network per promuovere la lettura?

Snapchat e i libri, chi l’avrebbe mai detto. Come capita sul blog e sugli altri social che infesto, anche su Snapchat parlavo dei libri che stavo leggendo e rispondevo, di tanto in tanto, a domande specifiche. Molto spesso bastava che sistemassi un libro sullo scaffale per ritrovarmi la chat piena di “ma ci fai vedere la libreria?”, “ma che cosa c’è sul secondo ripiano?”, “ma alla fine ti è piaciuto, me lo consigli?”, “ma che ne pensi di Banana Yoshimoto?”. Ho sempre risposto in privato a tutte le domande ma, dopo un po’, mi sono resa conto che era un peccato. Tante cose che stavo raccontando a una singola persona potevano tornare utili anche agli altri e, senza troppi convenevoli, ho deciso di partire con #LibriniTegamini: consigli di lettura personalizzati, schiettissimi e il più possibile gioiosi. La rubrica sta funzionando bene (pure troppo, ho un centinaio di #LibriniTegamini in coda… e solo due mani) e, sempre di più, mi sta aiutando a costruire una conversazione costante attorno a libri ed editoria.

Insomma, se parli di libri finisci per parlare di libri ancora più spesso. E più lo faccio più mi rendo conto che moltissimi ignorano l’esistenza di riviste letterarie, inserti, paginoni in Cultura, recensioni di otto cartelle, classifiche Nielsen e portali specializzati, ma un libro se lo fanno raccontare di buon grado da una persona normale che si siede sul divano (spesso indossando una vestaglia con gli orsacchiotti) e prova a spiegare senza troppe pretese perché un certo romanzo le è piaciuto. E gli entusiasmi, si sa, sono contagiosi.

 

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ho un bambino molto tondeggiante e ragionevole che mi piacerebbe coccolare all’inifinito. Per il resto, sarebbe molto bello potermi dedicare a Tegamini a tempo pieno e, magari, finire una delle centordicimila cose che sto scrivendo.

Perché vuoi non avere un libro nel cassetto? Non sia mai!

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