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Christine Von Borries, “L’amicizia tra donne ha qualcosa in più”

Arriva nelle librerie ‘A noi donne basta uno sguardo’, un giallo tutto al femminile ambientato a Firenze, sempre più città dai toni cupi, dalle vie strette e dalle infinite bellezze

MILANO – Arriva nelle librerie di tutta Italia il libro di Christine Von Borries ‘A noi donne basta uno sguardo’, un giallo ambientato a Firenze, sempre più città dai toni cupi, dalle vie strette e dalle infinite bellezze, ma anche crocicchio sempre più di traffici loschi. La scrittrice, padre tedesco e madre italiana, vive nel capoluogo toscano dove esercita come pubblico ministero. La protagonista è il suo alter ego, Valeria Parri, come lei pubblico ministero, insieme a tre amiche: un’ispettrice di polizia, una giornalista ed una commercialista che per diverse situazioni si trovano ad indagare sulla sparizione di un minore da una comunità di accoglienza che dietro il paravento di una attività umanitaria nasconde traffici illeciti. Ciascuna di loro si mette un po’ in gioco al limite della legge per smascherare questo traffico di esseri umani che denuncia un aspetto molto attuale della nostra società. Vi è un risvolto anche sentimentale perché in amore come nella vita non sempre tutto è come appare.

 

Perchè un giallo tutto al femminile?

Perché in effetti nelle professioni che descrivo nel mio romanzo ci sono tante donne ed è stato divertente e allo stesso tempo verosimile  immaginare  una storia di indagine nella quale si mischiavano varie professionalità e una amicizia tra quattro donne. È il mio mondo e cerco di farlo entrare in questa narrazione.

 

Perché alle donne basta solo uno sguardo? Non si rischia di finire nello stereotipo?

La sensibilità femminile non è affatto uno stereotipo, ma una realtà. Tante volte tra  donne in mezzo a uomini  basta davvero scambiarsi uno sguardo per dirsi tante cose anche senza necessità di parlare. Nel libro le amiche protagoniste della vicenda spesso non hanno bisogno di parlarsi per andare in una direzione.

 

Perché la scelta di una città come Firenze sempre più teatro di efferati delitti?

Firenze è una città internazionale,  ma non è solo luce: si conoscono meno le ombre. È una città d’arte, ma è ricca di tanti luoghi altrettanto belli ma ignoti al turismo di massa che ne fa il luogo ideale per l’ambientazione di storie gialle e di indagine.

 

Hai scelto un tema molto attuale come quello dell’immigrazione e della gestione del fenomeno  che suscita un ampio dibattito pubblico.

E’ una storia di fantasia ma verosimile, dato che purtroppo esistono davvero nel mondo sparizioni di minori, sfruttamento di extra comunitari e  appalti truccati sulla accoglienza. Ho preso spunto da una realtà di cui si parla molto in termini economici, ma troppo poco per quanto riguarda l’aspetto umanitario. Ho voluto denunciare questi aspetti, semplicemente parlandone e facendo emergere una problematica che appartiene al nostro tempo.

 

Ma davvero l’amicizia tra donne ha qualcosa in più?

Non so se l’amicizia tra donne sia più forte di quella tra uomini, certamente è fatta di più parole, confidenze e conoscenza reciproca. E allo stesso tempo la comprensione ha bisogno di pochissime parole.

 

Cosa si potrebbe fare per far leggere di più le persone?

Si potrebbero scrivere storie che tengano desta la curiosità e l’attenzione e  parlare di fatti che coinvolgano il lettore. Abbiamo bisogno di una letteratura di qualità che parli alle persone e le catturi.

 

Michele Morabito

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