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Bram Stoker, le frasi e gli aforismi celebri dell’autore di “Dracula”

In occasione dell'anniversario della nascita dello scrittore irlandese Bram Stoker, vi proponiamo i suoi aforismi più celebri

MILANO – Bram Stoker sin dall’infanzia si ammalava facilmente, una condizione che favorì la sua fascinazione nei confronti della malattia e della morte. Un’amicizia lunga una vita con il grande attore inglese Henry Irving lo portò al centro della scena teatrale londinese. Il suo capolavoro, “Dracula”, fu scritto in sette anni dopo approfonditi studi sulla cultura e la religione dei Balcani e sulla figura storica di Vlad Tepes. In occasione dell’anniversario della sua nascita, vi proponiamo i suoi aforismi celebri.

 

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“La vita in fondo cos’è? Solo l’attesa di qualcosa d’altro, no? E la morte l’unica cosa che possiamo essere sicuri che viene”

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“I bambini che vogliono diventare uomini buoni e generosi o donne buone e nobili, dovrebbero cercare di conoscere bene tutta la gente che incontrano”

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“Voi inglesi avete un detto che mi è assai caro, poiché risponde allo stesso spirito che governa i nostri boyar: “Sia benvenuto all’arrivo chi si affretterà a partire”

“Tenete sempre a mente che il riso che bussa alla vostra porta e chiede: “posso entrare?” non è vero riso. no! Il riso è un re e va e viene quando e come gli pare. Lui non chiede a nessuno, lui non sceglie il momento più adatto”

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“Credo di poter dire che, nella mia persona, rappresento la sintesi dell’educazione universitaria “mens sana in corpore sano”

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“Sono andato in camera mia e mi sono messo a letto e, strano a dirsi, ho dormito senza sogni. La disperazione ha le sue calme”

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“Nessuno può sapere, se non dopo una notte di patimenti, quanto dolce e prezioso al cuore e agli occhi possa essere il mattino”

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