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Beppe Severgnini, “Il treno è un talk show che non annoia mai”

In occasione del Salone del Libro di Torino Beppe Severgnini ha presentato il suo nuovo libro "Signori, si cambia", un libro sul viaggio e di viaggio che parte in luogo e raggiunge la parte opposta del mondo.

TORINO – Dagli Usa alla Russia, dal Portogallo all’Australia. Sono i racconti di viaggio di Beppe Severgnini che oggi al Salone del Libro ha conquistato tutta la platea. Lo scrittore e la giornalista Stefania Chiale, hanno portato gli spettatori (Si, perché sembrava di assistere a uno spettacolo teatrale) a considerare il viaggio in treno come una metafora della vita. Una vita fantastica in cui è impossibile non conoscere storie da raccontare.

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IN TRENO – “I treni parlano e noi ve lo dimostreremo”. Questo l’esordio dello scrittore e giornalista Beppe Severgnini riguardo il suo nuovo libro “Signori, si cambia“. L’incontro è stato un susseguirsi di aneddoti e di racconti, vere  e proprie anticipazioni del libro. Una vera e propria di raccolta di racconti di viaggio che attraversano l’intero continente. “Forse più le generazioni passate che quelle attuali hanno amato i treni nel giusto modo. Non penso che nessun altro posto, che non sia il treno, possa stimolare l’immaginazione delle persone in egual modo. E’ in treno che le persone hanno le idee migliori”

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METAFORA DI VITA – Spesse volte si è detto che il viaggio è metafora di vita, poche altre invece di quanto il treno possa rappresentare un piccolo microcosmo, con i suoi ritmi, il suo linguaggio e i suoi principi. Severgnini sostiene che i “treni sono lo specchio del Paese che attraversano”e non si stanca di sottolinearlo, neanche quando racconta la sua esperienza di lavoro, ovvero aver percorso l’Italia da Trieste alla Calabria per parlare di politica con i passeggeri. Secondo lo scrittore allora il treno diventa un talk show che non annoia mai, cambiano i protagonisti, le loro storie e, allora, inevitabilmente cambia la trama, ogni singola volta. Ogni viaggio in treno porta con sé una storia diversa.

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LE DIVERSE FORME DEL TRENO – “Il treno assume diverse forme, a seconda del viaggio, della sua destinazione e dei suoi passeggeri”. Ha ragione Svergnini, ogni treno è un universo tutto da esplorare. Lui parla dei treni russi, così come quelli perfetti, ma semivuoti dell’entroterra siciliano. “I treni sono dei confessionali per le persone, si trasformano in delle democrazie ambulanti, si trasformano in delle case per altri, come per lo staff della Transiberiana”. Infine lo scrittore ci trasmette una bella lezione,”viaggiare, che sia in treno o in aereo, insegna a essere tolleranti, perché si conoscono persone, culture e si impara a rispettarle”. Per lui, infatti, coloro che sono subito pronti a rifiutare l’altro e il diverso, tema molto attuale oggi, non è altro un pigro viaggiatore e una persona che non ha viaggiato affatto.

 

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