MILANO – Un inno alla vita, celebrata attraverso la storia di tre ragazzi che cercano di affermarsi e trovare la propria strada, nonostante le tante difficoltà incontrate lungo il percorso. Ma come si affronta la separazione dalla persona amata? Come ci si rapporta alla complessità delle relazioni familiari? È possibile ridurre la distanza tra chi siamo e chi vorremmo essere? Di questo e molto altro parla “La migliore delle vite” (HarperCollins), il primo romanzo pubblicato in Italia dello scrittore spagnolo David de Juan Marcos.
CHI SONO E CHI VOGLIONO ESSERE – È autunno quando Nicolás arriva a Cambridge dalla Spagna, e subito avverte qualcosa di magico e inafferrabile, un legame speciale con una città che è come una tavolozza di vetro e pietra, un arcobaleno velato. Conosce Pierre per caso, una domenica mattina, mentre corre tra alberi artritici avvolti in una nebbia azzurrina. Diventano amici. Ed è proprio Pierre a presentargli Lei, una ragazza danese inquietante e bellissima, circondata da un alone di mistero che ne accresce il fascino e rende quasi impossibile starle lontano. Quello che unisce i tre giovani è un rapporto profondo e superficiale al tempo stesso, fatto di segreti svelati a metà, di speranze condivise e di ferite che tuttavia non tolgono loro l’entusiasmo e la voglia di cambiare il mondo. In un viaggio emozionale ed emozionante tra Cambridge, Roma e Amsterdam, Lei, Nico e Pierre si lasceranno e si ritroveranno, portando alla luce segreti che cambieranno la loro vita e li costringeranno a riflettere su chi sono e chi vogliono essere.
L’AUTORE – Nato nel 1980 a Salamanca, in Spagna, David de Juan Marcos ha esordito nel 2012 con il romanzo “El baile de las lagartijas”, per il quale è stato paragonato a grandi della letteratura come Gabriel García Márquez. Dopo aver insegnato in una scuola superiore, attualmente si dedica alla scrittura a tempo pieno. “La migliore delle vite” è un romanzo affascinante e magnetico, scritto in un linguaggio che sa essere colloquiale e poetico allo stesso tempo. Un emozionante inno alla giovinezza e a un amore delicato e sensuale, capace di esaltare il fascino e l’irrequietezza della gioventù.