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Antonella Nonino, “Dobbiamo rispettare la terra da cui traiamo la nostra forma di sussistenza”

Erede della grande tradizione delle grappe Nonino, Antonella ci parla della storia del Premio e ci presenta i vincitori dell’edizione di quest’anno

MILANO – “Per fare le cose bene ci vuole rigore, attenzione e pazienza”. E’ questo il più grande insegnamento che si può trarre dai valori della terra secondo Antonella Nonino, che insieme alla famiglia, si occupa del Premio Internazionale Nonino nato nel 1975. Erede della grande tradizione delle grappe Nonino insieme alle sorelle Elisabetta e Cristina, Antonella ci parla della storia del Premio e ci presenta i vincitori dell’edizione di quest’anno.

 

Dal 1975 ad oggi, quali sono le tappe ed i protagonisti che hanno dato lustro ed identità al Premio Nonino?

Il Premio Nonino nasce come atto d’amore da parte di Giannola e Benito Nonino verso la propria terra, con lo scopo di stimolare premiare e far ufficialmente riconoscere gli antichi vitigni autoctoni friulani in via di estinzione più rappresentativi, come lo Schioppettino ed il Pignolo. A cui si aggiunge la Ribolla gialla. Il 29 novembre viene quindi istituito il Premio Nonino Risit d’Aur – Barbatella d’oro ed una borsa di studio volta all‘analisi di questi vitigni. Dal 1977, il Premio viene affiancato ad una sezione di letteratura. Quell’anno, il presidente della giuria era Mario Soldati, e tra i giurati desidero ricordare Gianni Brera, Luigi Veronelli, Padre David Maria Turoldo. Un premio che nasce con una sua identità legata ai valori della terra e della civiltà contadina. Ricordo con emozione Ermanno Olmi nel 1979 con l’opera “L’albero degli zoccoli”, straordinario affresco della civiltà contadina. Nel 1983 il Premio fu assegnato a Leonardo Sciascia, solitamente restio ad andare a ritirare premi; a lui e Maria siamo rimasti molto legati. Da quel momento il Premio ha avuto un respiro internazionale, diventando sempre più apprezzato ed autorevole. Negli anni, a Percoto, sono venuti a ritirare il Premio Vidiadhar Naipaul, il poeta Tomas Tranströmer, lo scrittore cinese Mo Yan e la contadina guatemalteca Rigoberta Menchù che, in anni successivi, hanno ricevuto il Premio Nobel .

 

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I vincitori di quest’anno: può illustrarci chi sono e le motivazioni?

Il Premio Nonino 2016 è andato al progetto “Nati per Leggere” per sottolineare l’importanza di arricchire la mente del bambino raccontandogli storie, un’abitudine che, purtroppo, si sta perdendo. Un progetto che dimostra come la lettura aiuti lo sviluppo del bambino dai 6 mesi ai 6 anni dal punto di vista affettivo e cognitivo. Il “Premio Internazionale” è andato allo scrittore, narratore e poeta Lars Gustafsson, pubblicato in Italia da Iperborea e Crocetti . La sua scrittura, immersa tra fantasia ed erudizione, avvicina alla natura e ci ricorda l’importanza di non perdere il contatto con essa. Il Premio a “un Maestro del nostro tempo” è stato assegnato ad Alain Touraine, uno dei più grandi sociologi viventi. La sua analisi sociologica spazia dalla politica all’etica individuale, fino all’azione sociale, mantenendo il suo cardine sui movimenti sociali, sull’importanza della coesione, nella quale la responsabilità e la consapevolezza dell’individuo assume una grande importanza. Il Premio Nonino Risit d’Aur – barbatella d’oro – è andato a Simonit&Sirch, i quali hanno messo a punto una tecnica manuale rivoluzionaria di potatura dell’uva, capace di raddoppiare la vita di una vite.

 

Il vostro premio dimostra l’impegno di un’azienda nel valorizzare e rendere omaggio alla cultura italiana ed internazionale. Qual è il valore in più che un’azienda può fare per valorizzare la cultura?

Il nostro omaggio alla cultura è nato in maniera spontanea e sentita, diventando in un secondo momento un veicolo di marketing per far conoscere e apprezzare la Grappa, la storia ed i valori della nostra azienda. L’Italia è un paese molto ricco dal punto di vista della cultura e dell’innovazione. Le aziende che decidono di investire in cultura sottolineano questo aspetto creativo e di valorizzazione del Made in Italy, apprezzato in tutto il mondo. Un modo di vivere ed intendere la vita, alla base della quale c’è la cultura in tutte le sue forme, anche enogastronomica. I valori delle genti legate alla terra sono valori forti e sani. Se dalla terra noi traiamo la nostra forma di sussistenza, dobbiamo in primis rispettarla.

 

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