Sei qui: Home » Libri » Ángeles Doñate, “Le lettere ci avvicinano a chi amiamo”

Ángeles Doñate, “Le lettere ci avvicinano a chi amiamo”

L'autrice del libro "La posta del cuore della señorita Leo" ci parla dei protagonisti dell'opera e del ruolo fondamentale di due mezzi di comunicazione come la radio e le lettere

MILANO – Una giovane donna, Aurora, che nel suo programma radiofonico non ha paura di dare voce alle lettere di tutti. Quattro persone che si intrecceranno alla sua storia, accomunate dal bisogno di essere ascoltate. Un libro sull’importanza di essere ascoltati e sulla possibilità di tornare a credere nell’amore, nonostante tutto. E’ questo La posta del cuore della señorita Leo , il nuovo romanzo della scrittrice Ángeles Doñate, un libro che sottolinea l’importanza ed il valore dello scambio epistolare. In questa intervista, l’autrice ci parla dei protagonisti del suo libro e del ruolo fondamentale di due mezzi di comunicazione come la radio e le lettere.

 

Come è nata l’idea de “La posta del cuore della señorita Leo”?

In Spagna La posta della señorita Francis, il programma che è stato la fonte di ispirazione per questo romanzo, è stato appunto un programma molto speciale. Andò in onda per decenni e accompagnò intere generazioni di donne. Lo ascoltava mia madre e, prima ancora, mia nonna. Questo romanzo vuole essere un omaggio a quelle generazioni, e ai professionisti che negli anni duri per la storia del paese – gli anni della dittatura – e nei primi anni dell’illusione – come furono i primi anni di democrazia – resero possibile la realizzazione di quel programma che ebbe un profondo significato per molti, nonostante i limiti che aveva e che oggi riconosciamo.

 

Aurora, Elisa, Germán e Sole sono persone inizialmente accomunate dalla disillusione nell’amore. Che cosa permette loro di cambiare e di tornare a credere in questo sentimento?

L’amore è sempre la risposta. Si torna a credere nell’amore grazie all’amore. Ciò che muove Sole è l’affetto per i suoi figli, la preoccupazione per il loro futuro. Le dà forza. Aurora riscopre se stessa negli occhi di Germán. Sente che vale la pena amarlo e questo pensiero la cambia. Amare noi stessi è il primo passo perché gli altri possano amarci e per poter amare gli altri. La forza del primo amore, quello di Toño, sbriciola il muro di dolore dietro il quale Elisa si era nascosta. E così sempre…

 

La “lettera di una donna in cerca del suo destino” che riceve la señorita Leo racchiude anche un importante messaggio per le donne maltrattate. Che consigli daresti a quelle persone che non hanno ancora il coraggio di raccontare le proprie difficoltà?

Non sono nessuno per dare consigli. Sarebbe un atto di superbia o di poca considerazione o di… Non saprei. Posso solo dire che mi sento molto partecipe del loro dolore, sebbene non possa immaginarne davvero l’ampiezza. E che siamo in tanti, uomini e donne, disposti ad ascoltare le loro storie. E, pur con le nostre capacità limitate, a stare loro vicini.

 

Le lettere sono un modo per comunicare qualcosa di strettamente personale come la “giocatrice angosciata” che si confida tramite una lettera, prima ancora di parlare alle amiche. Cosa, secondo te, rende questo strumento di comunicazione così intimo e “terapeutico”?

Le lettere sono una conversazione d’inchiostro tra due persone, separate nel tempo e nello spazio. Sono uno spazio intimo che ci permette di esprimere i nostri sentimenti, preoccupazioni, emozioni… in totale libertà. E ci permettono di farlo senza sentirci giudicati, senza fretta, senza paura. Ogni volta che scriviamo una lettera, stiamo aprendo una parentesi nel mezzo del trambusto quotidiano, ci permettiamo il lusso di un momento tutto per noi: per chi scrive, ma anche per chi riceve il nostro messaggio, qualunque esso sia. Fermiamo l’orologio e riduciamo i chilometri. Stiamo condividendo un tempo, seppure nella distanza.Le lettere hanno il magico potere di avvicinarci alle persone che amiamo.

 

Centrale nel libro è anche il ruolo della radio, qual è il suo ruolo oggi rispetto agli altri mezzi di comunicazione? Come per le lettere, possiamo dire che anche la radio deve ritornare ad avere una sua importanza all’interno del variegato mondo dei media di oggi?

Come la corrispondenza epistolare, anche la radio è stata bandita mille volte, ma ogni volta ha resistito ed è tornata in auge. È ancora qui, sempre presente nelle nostre vite. Ha il suo pubblico fedele: autentici appassionati che non sono capaci di immaginare un’esistenza senza ascoltare la radio in casa, al lavoro o in macchina. Grazie alla radio impariamo, ci informiamo, facciamo scoperte, ascoltiamo musica, conosciamo più da vicino i nostri idoli… E tutti abbiamo dei ricordi associati alla radio. Ma la radio non è solo passato. Non è solo per nostalgici. È vero che la televisione o i nuovi mezzi di comunicazione nati sotto l’egida di internet le hanno sottratto protagonismo ma… non l’hanno uccisa! Sarà quel che deve essere, ma in cuor mio spero che un mezzo così vicino, umano e complice con il proprio tempo come la radio non muoia mai.

© Riproduzione Riservata