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Andrea Kerbaker, “Con Tempo di Libri vogliamo far condividere emozioni”

Intervista al direttore di Tempo di Libri, la fiera milanese dedicata ai libri che si terrà dall'8 al 12 marzo presso Fieramilanocity. Ecco aspettative ed obiettivi legati alla manifestazione

MILANO – Dare la possibilità di vivere delle emozioni collettive che altrimenti difficilmente si potrebbero vivere leggendo un libro da solo o  andando in libreria. E’ questo l’obiettivo di Tempo di Libri, la seconda edizione della fiera milanese dedicata ai libri che si terrà dall’8 al 12 marzo presso Fieramilanocity. Tante le novità a partire dal nuovo direttore Andrea Kerbaker. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare aspettative ed obiettivi legate a Tempo di Libri.

 

Secondo lei, perché è stato scelto proprio lei come nuovo direttore di Tempo di Libri?

Si cercava una direzione legata al territorio, ed io ho lavorato sempre con base a Milano. Gli organizzatori volevano qualcuno che mettesse in piedi una rete di alleanze utili alla Fiera. Inoltre, avevo anche già fatto alcune iniziative di tale genere. Ho voluto accettare perché Tempo di Libri mi sembra un’iniziativa bella e importante per la nostra città.

 

A chi vuole rivolgersi Tempo di Libri?

La Fiera vuole essere una manifestazione ecumenica, non per pochi. Vogliamo parlare il più possibile alla pancia delle persone. Ci rivolgiamo a tutti, anche ai non lettori, affinché possano trovare nei libri dei pezzi utili ad interpretare la loro esistenza, cosa che noi lettori forti proviamo già quotidianamente. Sarebbe bello se riuscissimo a far condividere questa nostra passione a più persone al di fuori della cerchia dei lettori. Questa è la nostra ambizione.

 

Quali sono le differenze e le novità di Tempo di Libri rispetto alla vasta offerta di Festival e Saloni già presenti sul territorio italiano?

Abbiamo pensato di fare una manifestazione che fosse allegra, che non avesse quelle punte di accademicismo o di specialismo che la rendessero poco fruibile ad un pubblico più vasto.

 

In che modo renderete Tempo di Libri più fruibile ad un pubblico più ampio?

La nostra è una manifestazione di libri, quindi il centro della nostra attività rimane tutto ciò che riguarda il libro. Fermo restando il libro e la leggerezza di fondo, intesa alla Calvino non come superficialità ma come sottrazione di peso, a Tempo di Libri offriremo una grande varietà di testimonianze di persone e di attività, con un tono di fondo che ci permette di avere questa leggerezza.

 

Ultima domanda: perché visitare la Fiera Tempo di Libri dall’8 al 12 marzo?

Spero che Tempo di Libri sia capace di dare delle emozioni. Alle persone che vogliono darci la loro fiducia venendoci a trovare vogliamo offrire la possibilità di vivere delle emozioni che altrimenti difficilmente si potrebbero vivere anche “frequentando” i libri ed andando in libreria. Per esempio, nella nostra intenzione la lettura collettiva di “Addio alle armi” deve trasmettere un’emozione collettiva diversa rispetto a quella generata da una lettura individuale. Si dovrebbe venire a Tempo di Libri per provare il piacere e l’emozione della condivisione, per avvertire delle sensazioni diverse dal leggere singolarmente; un po’ come la differenza tra vedere un film al cinema rispetto a guardarlo da solo in tv o sul computer.

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