Sei qui: Home » Poesie » Aleksàndr Puškin, le poesie d’amore più belle

Aleksàndr Puškin, le poesie d’amore più belle

Aleksàndr Puškin è uno degli esponenti del romanticismo russo che con i cuoi versi d'amore ha incantato e incanta ancora moltissimi lettori

Aleksandr Sergeevič Puškin è stato un poeta, saggista, scrittore e drammaturgo russo. In filologia egli è considerato il fondatore della lingua letteraria russa contemporanea e le sue opere, dalle poesie, ai racconti, ai romanzi, ai testi teatrali, sono un modello per numerosi altri artisti.  In occasione dell’anniversario della scomparsa di Puškin, vi proponiamo alcune delle sue poesie d’amore più belle.

Ti amai

” Ti amai, anche se forse
ancora non è spento del
tutto l’amore.
Ma se per te non è più tormento
voglio che nulla ti addolori.
Senza speranza, geloso,
ti ho amata nel silenzio e soffrivo,
teneramente ti ho amata come
– Dio voglia – un altro possa amarti”

 

Timido inizio

” Un voi vuoto con un tu caloroso
scambiava lei nel parlarmi
e suscitava nel cuore innamorato
i più bei sogni di felicità.
Davanti a lei sto in silenzio
di distogliere gli occhi non ho forza
e le dico: – come siete cara –
e penso – come ti amo – “

 

Ricordo il magico istante

” Ricordo il magico istante:
Davanti m’eri apparsa tu,
Come fuggevole visione,
Genio di limpida beltà.
Nei disperati miei tormenti,
Nel chiasso delle vanità,
Tenera udivo la tua voce,
Sognavo i cari lineamenti.
Anni trascorsero. Bufere
Gli antichi sogni poi travolsero,
Scordai la tenera tua voce,
I tuoi sublimi lineamenti.

E in silenzio passavo i giorni
Recluso nel vuoto grigiore.”

 

Il cavaliere povero

” Viveva al mondo un cavaliere povero
silenzioso e semplice
d’aspetto tetro e pallido
d’animo ardito e onesto
Egli aveva una sola visione
alla mente incomprensibile
che profondamente
si era impressa nel suo cuore
Da quel momento, arso nell’anima
più le donne non guardò
e fino alla bara con nessuno
volle dire una parola
Al collo il rosario si legò
e dal volto la celata
dinanzi a nessun più levò.
Ricolmo di puro amore
fedele al dolce sogno
A. M. D. con il suo sangue
scrisse sullo scudo
E nei deserti della Palestina
mentre i paladini si lanciavano
in battaglia, per le rupi
a gran voce invocando le dame.
Lumen coeli, sancta Rosa
gridava egli feroce e focoso
e come tuono la sua minaccia
atterriva i musulmani.
Ritornato al suo castello lontano
visse segregato,
sempre muto, sempre triste,
finché folle morì “

 .

© Riproduzione Riservata