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Alda Merini, il nuovo libro sulle suggestioni di una vita

Grazie a Bompiani, che ha appena pubblicato "La vita facile", possiamo accedere a quello che è lecito considerare il sillabario personale di Alda Merini

MILANO – Tra Alda Merini e i suoi scritti corre un filo diretto e indissolubile. Sembra che il suo cuore e la sua mente si riversassero dentro la pagina senza soluzione di continuità. Grazie alla casa editrice Bompiani, che ha appena pubblicato “La vita facile“, possiamo accedere a quello che è lecito considerare il suo sillabario personale, fogli in cui una delle poetesse più amate della letteratura italiana ha impresso le impressioni di una vita. Ed è così che scopriamo la sua voglia di vivere, il suo essere passionale, la fatica che comporta il processo dell’invecchiamento, la desolazione della solitudine, che sia quella di una casa di Milano o del manicomio, dove ha gustato “la felicità della vita e il manto di tristezza che alitava dentro la morte”.

IL RAPPORTO CON I LIBRI – Ogni parola offre uno spunto per raccontare le suggestioni e le memorie che un vocabolo scaturisce nella poetessa. “I libri li ho abbandonati perché sono stati i più bei compagni della vita – scrive la scrittrice alla parola ‘Libri’ – più forti dell’amore, più forti del sentimento, più forti forse anche dei figli”. Un amore che l’ha spinta anche a lasciare i suoi uomini per i libri, “perché dovevo diventare una grande autrice e questo imperativo mi era categorico”. L’occasione per tornare a parlare del suo rapporto con i libri viene alla parola ‘Pagine’, dove scrive: “Da bambina ne avevo una grande collezione, di libri. Ne ho letti talmente tanti che mi ci incenerivo sopra. Li divoravo, li soffrivo, ma li amavo così tanto che a un uomo avrei preferito certamente un libro”. I libri, alla irrequieta poetessa, trasmettono pace. “Ancora oggi, quando mi addormento tranquilla è perché ho trovato un buon libro – scrive la Merini – e quando il libro non c’è, la mia notte è tormentata”.

LA FATICA DELLA VECCHIAIA  Tormentato è anche il suo rapporto con il tempo, con gli anni che inesorabili si susseguono. Anche se nel volto di un anziano sapeva scorgere il bambino che era stato. L’essere umano ha bisogno di ordine, di consequenzialità e per questa ragione ricerchiamo sempre le cause di un determinato evento e non capiamo che la logica non è una regola. “Ma esiste una logica nell’amore? Esiste una logica nella poesia? – si chiede Alda alla parola ‘Tela’ – So soltanto che la poesia va colta sul momento, come il pensiero, come l’immagine, prima che si raffreddi e diventi una pietanza stantia. Così un bacio rimandato è una lettera rimandata indietro”. Più che un testamento, queste pagine della Merini sono una vera e propria resa dei conti con la sua intera esistenza.

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