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“A mio figlio”, parte la campagna social per celebrare il rapporto genitori-figli

Scrivi una lettera a tuo figlio o immagina il tuo futuro da genitore e l’amore che vorrai trasmettere in poche righe. Le lettere più emozionali vinceranno un kit legato al libro di Benjamin Ludwig

MILANO – Celebrare l’unicità del rapporto genitori-figli esprimendo le proprie emozione ed i propri sentimenti libera dai confini di tempo e spazio attraverso l’antica arte dello scrivere una lettera. Parte “A mio figlio”, la campagna social lanciata da Libreriamo per celebrare il rapporto genitori-figli e al tempo stesso rivalorizzare la cara vecchia abitudine della scrittura delle lettere cartacee, invitando tutti coloro che vogliono partecipare ad abbandonare la sintesi e la velocità degli attuali mezzi social per dedicare più tempo e spazio alla scrittura capace di esprimere i propri sentimenti ed il proprio stato d’animo, tipica delle lettere di una volta.

COME PARTECIPARE – Per partecipare basterà inviare la vostra lettera compilando il form sulla pagina dedicata di Libreriamo. Tutte troveranno spazio in un’apposita sezione dedicata alle lettere. Le più belle ed emozionanti lettere riceveranno un kit legato al libro “A bocca chiusa non si vedono i pensieri” di Benjamin Ludwig, in uscita il 22 giugno per HarperCollins.

L’IMPORTANZA DI COMUNICARE – Scrivere una lettera nasce dall’urgenza di dire qualcosa che ci si porta dentro, di dare libero sfogo a quelle parole che si affollano e si impongono. L’urgenza della condivisione e del dono. Per esprimersi liberamente e rivolgersi al proprio figlio, reale o desiderato, chiunque può scrivere una lettera per lasciare una traccia, dire quello che conta veramente, trovare le parole adatte senza l’urgenza di spazi o tempi limitati, tipici degli attuali mezzi di comunicazione. Per farsi capire, per dare un senso a quello che si vive e che si percepisce e che non sempre riusciamo a comunicare a chi teniamo di più, basta partecipare alla campagna social “A mio figlio”.

IL LIBRO – La campagna trae spunto dal libro “A bocca chiusa non si vedono i pensieri” di Benjamin Ludwig, in uscita in Italia il prossimo 22 giugno per HarperCollins. Il libro racconta la storia di Ginny Moon, una ragazza autistica di 14 anni adottata da una famiglia premurosa che, proprio attraverso la scrittura di alcune lettere, racconta la propria vita quotidiana, le proprie speranze e manifesta i propri sentimenti, evidenziando la forza e la fragilità dei legami familiari. Un romanzo che vuole far riflettere sulle difficoltà che i bambini inseriti nel circuito delle adozioni temporanee devono affrontare e sull’importanza per loro di crescere all’interno di una famiglia che comprenda i propri bisogni, compreso quello di conoscere le proprie radici. Un romanzo che, proprio come la campagna “A mio figlio”  vuole celebrare l’importanza del rapporto genitori-figli.

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