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8 curiosità che non sapevi sul Giappone

Abbiamo visto insieme quante parole giapponesi ci siano che non hanno una traduzione italiana. Ecco 8 curiosità che forse non sapete sul Giappone

MILANO – Il Giappone è una terra lontana e affascinante, con una cultura e una mentalità per molti versi diversa dalla nostra. Abbiamo visto insieme quante parole giapponesi ci siano che non hanno una traduzione italiana, abbiamo letto alcuni degli haiku più belli. Ora vi proponiamo 8 curiosità che forse non sapete sul Giappone e la sua cultura.

 

1. Il gruppo sanguigno è un ottimo strumento per “cuccare”

Conoscere il proprio gruppo sanguigno può essere utile per fare colpo su qualcuno in Giappone, perché secondo i giapponesi ogni gruppo sanguigno identifica un tipo di personalità. Equivale un po’ a quello che da noi è il segno zodiacale. Non molto ben visti sono gruppi minori come AB e B, tipici della minoranza etnica Ainu e associati a qualità negative.

 

2. In Giappone esistono gli ombrelli di cortesia

Se state passeggiando per una via di Tokio o di Kyoto e improvvisamente comincia a piovere non dovete preoccuparvi, perché in Giappone ci sono gli ombrelli di cortesia, ombrelli lasciati nei negozi o nelle stazioni da usare finché servono. Possono essere lasciati poi in un qualsiasi punto della città.

 

3. Ballare in pubblico oltre la mezzanotte è stato illegale fino al 2015

Fino a due anni fa ballare in pubblico, sia nei locali che in strada, oltre la mezzanotte era considerato illegale, secondo una legge entrata in vigore dopo la seconda guerra mondiale nel tentativo di arginare la prostituzione nei locali notturni.

 

4. Era vietato mangiare carne

Un bando dell’imperatore Tenmu promulgato nel 675 istituì la pena di morte per chi mangiasse carne di manzo, scimmie o animali domestici. Un divieto che era in vigore da aprile a settembre ma che molto spesso veniva rispettato anche negli altri mesi. Un bando che fu ribadito a più riprese, finché nel 1872 persino l’imperatore iniziò a mangiare carne. Una delle prelibatezze della cucina giapponese è oggi il manzo di Kobe.

 

5. Soffiarsi il naso in pubblico è considerato offensivo

Non è vietato ma è visto molto male soffiarsi il naso in pubblico in Giappone. D’altra parte, diverse sono le cose che da noi vengono considerate normali e lì, invece, vengono considerate scortesi. Non è ben visto chi si scambia effusioni amorose in pubblico, chi mangia per strada. Tante sono anche le cose che fanno normalmente e che noi non vediamo di buon occhio, come sputare (anche fuori dai locali e sui mezzi pubblici). Hanno poi un’alta considerazione del sudore, che è segno di impegno e sacrificio.

 

6. Il tradizionale genere teatrale giapponese è stato inventato da una donna

Si tratta del kabuki, il tradizionale genere teatrale giapponese in cui tutti gli attori, anche per i ruoli femminili, sono uomini. Eppure pare che il kabuki sia stato ideato nel 1603 da Izumo no Okuni, un’attrice e ballerina giapponese. Una forma d’arte interpretata inizialmente solo dalle donne. In seguito a una rivolta esplosa nel 1929 in un teatro kabuki di Kyoto e per motivi di ordine morale le donne furono escluse definitivamente e categoricamente dal habuki.

 

7. Gli inchini non sono tutti uguali, anzi

Gli inchini in Giappone sono una cosa seria e ce ne sono di diverse tipologie. C’è l’eshaku, un inchino di 15 gradi usato per i saluti informali e per congratularsi. Il keirei, un inchino di 30 gradi, riservato a chi si trova in un gradino più alto della scala sociale (come il proprio capo). E poi il saikeirei, un inchino a 45 gradi, usato di fronte ad alte personalità come l’imperatore.

 

8. La singolare abitudine dei samurai di provare le loro spade sui passanti

Lo tsujigiri era una pratica che consisteva nel provare la katana appena ricevuta sui passanti indifesi. Non riuscire a finire un nemico con un unico colpo di spada era considerato un disonore. Una pratica per fortuna non tanto diffusa, e in ogni caso bandita nel 1602.

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