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10 romanzi brevi entrati nella storia della letteratura

Chi ha detto che per scrivere un capolavoro ci si debba dilungare per centinaia e centinaia di pagine? Ecco 10 romanzi brevi che sono assolutamente da leggere per il messaggio che trasmettono

MILANO – Se non bisogna mai valutare o giudicare il valore di un libro dalla copertina, non lo si deve neanche fare guardando al numero di pagine da cui è composto. In letteratura esistono diversi romanzi che si sono ritagliati uno spazio importante tra tutte le pubblicazioni, tanto da occupare un posto di prestigio, così come il loro autore, nella storia letteraria del loro Paese. Da “Una storia semplice” di Leonardo Sciascia e “La caduta” di Albert Camus, ecco 10 romanzi brevi da leggere assolutamente per la storia che raccontano e per il messaggio che trasmettono.

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1) “Una storia semplice” di Leonardo Sciascia (66 pagine)

Sciascia è stato uno dei campioni italiani della misura breve. Molti dei suoi romanzi si assestano sulle 150 pagine. Ma l’esercizio più estremo di brevità resta Una storia semplice, che a dispetto del titolo non ha una trama semplice ma molto articolata e avvincente. Si tratta infatti di una storia difficilissima e intricatissima, un giallo siciliano, con sfondo di mafia e droga. 

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2) “La caduta” di Albert Camus (90 pagine) 

Si tratta dell’ultimo libro pubblicato da Albert Camus. Se, per la verità, anche gli altri libri di Camus non sono lunghissimi, questo è sicuramente il più breve che realizzò lo scrittore francese. E’ un vero e proprio monologo che affronta le tematiche legate al tema dell’esistenza.

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3) “Colazione da Tiffany” di Truman Capote (128 pagine) 

Holly Golightly, la protagonista di questo estroso romanzo breve, è una cover-girl di New York, attrice cinematografica mancata, generosa di sé con tutti, consolatrice di carcerati, eterna bambina chiassosa e scanzonata. È un personaggio incantevole, dotato di una sorprendente grazia poetica. La ragazza, all’interno del romanzo, affronta tematiche e problematiche importanti come l’amicizia, l’amore e la lotta per la sopravvivenza economica.

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4) “Una stanza tutta per sè” di Virginia Woolf (128 pagine) 

Nell’ottobre del 1928 Virginia Woolf fu invitata a tenere due conferenze sul tema “Le donne e il romanzo”. È l’occasione per elaborare in maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creatività letteraria. Risultato è questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto sulla condizione femminile dalle o-rigini ai giorni nostri, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura.

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5) “L’amante” di Marguerite Duras (123 pagine) 

Il romanzo è un esempio di come la scrittura non abbia bisogno di centinaia di pagine per risultare intensa e straordinaria. Protagonista della storia è una ragazza francese nella Saigon degli anni ’30. La quindicenne si innamora follemente di un miliardario cinese. Le differenze economiche, sociali e razziali tra i due, e la cultura cinese dei matrimoni combinati ai quali non ci si può sottrarre rendono impossibile la relazione tra i due.

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6) “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway (140 pagine) 

Un grande romanzo classico scritto da uno dei grandi scrittori del Novecento. Un uomo anziano pesca da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo. Attraverso questa pesca infinita e poco produttiva, Hemingway affronta tematiche importanti come il coraggio, la tenacia dell’uomo di fronte alla Natura, la paura della morte, la vecchiaia.

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7) “Le notti bianche” di Fedor Dostoevskji (105 pagine) 

I libri più celebri e conosciuti di Fedor Dostoevskji sono “Delitto e castigo” e “I fratelli Karamazov”, mentre in questa opera breve l’autore russo dimostra tutto il suo talento a dispetto del numero limitato di pagine. Pubblicato per la prima volta nel 1848, il libro il nome dal periodo dell’anno noto col nome di “notti bianche”, in cui nella Russia del nord il sole tramonta dopo le ventidue. La storia è quella di un sognatore, che vive isolato dalla realtà e da qualsiasi rapporto di amicizia, e che durante una passeggiata incontra una ragazza che risveglia in lui il sentimento dell’amore.

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8) “La metamorfosi” di Franz Kafka (70 pagine) 

L’esempio palese di come in poche pagine si possano concentrare concetti e principi di vita importanti. In esso troviamo  La speranza di recuperare la condizione perduta, i tentativi di adattarsi al nuovo stato, i comportamenti familiari e sociali, l’oppressione della situazione, lo svanire del tempo sono gli ingredienti con i quali l’autore elabora la trama dell’uomo contemporaneo, un essere condannato al silenzio, alla solitudine e all’insignificanza.

 

9) “La fattoria degli animali” di George Orwell (140 pagine) 

Anche in questo caso si tratta di un libro che si può leggere in una giornata, ma non per questo povero di contenuti. Anzi, questo libro viene spesso studiato nelle scuole, nelle lezioni di storia e di letteratura. Una fantastica allegoria per parlare di gran parte della storia della nostra umanità. La fattoria degli animali spiega il potere e l’umanità di qualsiasi epoca, compresa quella attuale, quelle passate e quelle future.

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10) “Cronaca di una morte annunciata” di Gabriel Garcia Marquez (106 pagine) 

Cronaca di una morte annunciata è stato pubblicato nel 1981, e l’anno successivo l’autore ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura. Basato su un fatto reale e pur nella brevità, rappresenta uno dei vertici della sua narrativa: un romanzo magistrale che sa fondere i toni della tragedia antica con il ritmo di una detective story in una grandiosa allegoria dell’assurdità della vita, l’apoteosi della fatalità.

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