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10 libri che tutte le donne dovrebbero leggere almeno una volta nella vita

Da "Piccole donne" di Louisa Alcott alle poesie di Alda Merini, ecco i libri che tutte le donne dovrebbero leggere almeno una volta nella vita

MILANO – Tutte le lettrici che si dichiarano grandi appassionate di libri devono aver letto almeno una volta tutte queste opere. Da “Piccole donne” di Louisa Alcott alle poesie di Alda Merini, ecco i libri che tutte le donne dovrebbero leggere almeno una volta nella vita. Vediamoli insieme grazie all’Huffington Post.

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1) ANNA KARENINA di Lev Tolstoj

Nessuno come Tolstoj in questo libro è riuscito meglio ad entrare nell’animo umano e a descriverne i moti, le attese, le speranze. Nessuno meglio di Tolstoj ha saputo descrivere i sentimenti di amore, odio, desiderio. Nessuno meglio di Tolstoj ci proietta nella Russia del 1800 tra apparenze e realtà, sentimenti veri e convenzioni. Insomma “Anna Karenina” un libro scritto da un uomo per le donne.

 

2) ORGOGLIO E PREGIUDIZIO di Jane Austen

“Orgoglio e pregiudizio” (“Pride and Prejudice”) è uno dei più celebri romanzi della scrittrice inglese Jane Austen, pubblicato il 28 gennaio 1813. Il romanzo ha come temi principali l’orgoglio di classe del signor Darcy e il pregiudizio della protagonista Elizabeth Bennet nei confronti di quest’ultimo: sono proprio questi due, gli elementi a dare il titolo all’opera.  La trama si concentra sulle vicende della famiglia Bennet: è una storia d’amore unica, che apre la visuale, che fa riflettere sui propri errori, visto che è un difetto umano quello di vivere tra l’orgoglio e il pregiudizio. Un amore romantico che va oltre la classe sociale da cui si proviene, che supera i propri limiti e trasporta con passione in un altro spazio.

 

3) I PROMESSI SPOSI di Alessandro Manzoni

“La storia si svolge in Lombardia, durante l’occupazione spagnola, tra il 1628 e il 1630. I due protagonisti, Lucia Mondella e Renzo Tramaglino, sono promessi sposi, ma a Don Abbondio, il prete che deve celebrare il loro matrimonio, viene ordinato di non farlo: Don Rodrigo infatti, signorotto locale, si è invaghito di Lucia e non vuole che la giovane sposi Renzo.” 

“I Promessi Sposi” è una sorta di manifesto letterario della cultura romantica europea, perché in esso ritroviamo tutte le peculiarità di questo movimento letterario: religione, nazionalismo, folklore, pubblico borghese, amore, cuore, indagine psicologica, lotta tra il Bene e il Male. Fortissimo è l’amor di patria e la denuncia sociale in un’opera di alto impegno civile e morale di un autore che, pur permeato dal pessimismo storico, si rifugia in una Fede profondissima: il Male domina la Storia, ma ad esso si può contrapporre quel po’ di Bene che possiamo, se riponiamo fiducia in Dio e nella Provvidenza, che guida le vicende umane garantendo un lieto fine al romanzo.

 

4) LE NOTTI BIANCHE di Fedor Dostoevskij

“Io sono un sognatore; ho vissuto così poco la vita reale che attimi come questi non posso non ripeterli nei sogni. Vi sognerò per tutta la notte, per tutta la settimana, per tutto l’anno. Senz’altro domani ritornerò qui, proprio qui, in questo luogo, e proprio a quest’ora, e sarò felice ricordando l’accaduto”.

Questa è solo una piccolissima parte del romanticissimo monologo che il protagonista delle Notti Bianche dedica alla donna di cui si è innamorato perdutamente. Pubblicato nel 1848, “Le Notti Bianche” è un libro che dà l’opportunità ad ogni donna di cominciare a credere nuovamente nell’amore e nel corteggiamento.

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5) PICCOLE DONNE di M. L. Alcott

“Gli uomini devono lavorare e le donne si sposano per denaro. È un mondo orribilmente ingiusto: ecco una frase tratta dal libro che descrive perfettamente la condizione dell’universo femminile di quei tempi.”

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Pubblicato per la prima volta nel 1868, racconta la storia di una famiglia sullo sfondo dell’America scossa dalla guerra di Secessione. Le quattro sorelle March – la giudiziosa Meg, l’impertinente Jo, la dolce Beth, la vanitosa Amy – si preparano alla vita vivendo sogni e speranze dell’adolescenza. Le piccole donne crescono e gli svaghi infantili vengono via via sostituiti dai legami del cuore e dai primi dolori che il destino riserva loro. E a questo punto che la storia di Jo balza in primo piano. Impulsiva, irrequieta e geniale la secondogenita incarna lo spirito progressista della Alcott educatrice: fonda la casa-scuola di Plumfield, aperta a studenti di età ed estrazione sociale diversa, protesa a un’educazione che stimoli la libertà, l’amore per la natura, la solidarietà, e dove i giovani ospiti diventano “piccoli uomini”. Ormai adulti, i ragazzi di Jo ritorneranno dalle strade del mondo su cui si erano dispersi alla loro mai dimenticata scuola di vita.

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6) LETTERA AD UN BAMBINO MAI NATO di Oriana Fallaci

 È uno dei libri più famosi di Oriana Fallaci, ma anche quello che ha fatto discutere di più poiché tocca la delicata tematica dell’aborto ed è stato pubblicato nel 1975.

“Mi son sempre posta l’atroce domanda: e se nascere non ti piacesse? E se un giorno tu me lo rimproverassi gridando “Chi ti ha chiesto di mettermi al mondo, perché mi ci hai messo, perché?”.

La vita è una tale fatica, bambino. È una guerra che si ripete ogni giorno, e i suoi momenti di gioia sono parentesi brevi che si pagano un prezzo crudele.”

MI SONO INNAMORATA di Alda Merini

“Mi sono innamorata

delle mie stesse ali d’angelo, delle mie nari che succhiano la notte,       

mi sono innamorata di me

e dei miei tormenti.

Un erpice che scava dentro le cose,

o forse fatta donzella 

ho perso le mie sembianze.

Come sei nudo, amore,

nudo e senza difesa:

io sono la vera cetra

che ti colpisce nel petto

e ti dà larga resa.”

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Le poesie di Alda Merini sono quasi sempre racconti autobiografici di una vita intensa e drammatica, segnata da esperienze così terribili che avrebbero potuto annientare chiunque. Le parole di Merini sono frutto di una profonda introspezione e conoscenza di sé che fa della poesia un’arma di difesa e di denuncia.

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8) QUO VADIS? di Henryk Sienkiewicz

 Romanzo ambientato nell’antica Roma all’epoca di Nerone, “Quo Vadis?” è stato scritto da Henryk Sienkiewicz ed è stato pubblicato nel 1895. Anche in questo romanzo una delle tematiche fondamentali è quella dell’amore. Con la frase “Non basta amare, bisogna saper amare”, l’autore ci ricorda che amare non è facile perché richiede impegno, dedizione, ma soprattutto coraggio. Solo chi ama infatti, può definirsi un’anima coraggiosa.

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9) IL PICCOLO PRINCIPE di Antoine de Saint Exupery

Scritto da Antoine De Saint-Exupery, “Il piccolo principe” è un libro adatto per grandi e bambini che regala insegnamenti importanti sull’amore e sull’amicizia. Si sofferma inoltre sul rapporto che c’è tra la rosa e il piccolo principe che si può sintetizzare in questa frase: “È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.” Questo vuol dire che la rosa, proprio come ogni donna col passare del tempo, se non se ne coltiva l’originalità e non si apprezza la sua preziosità, diventa uguale alle altre. Ed è proprio questa mancanza di maturità che porta spesso l’uomo ad assegnare una presunta originalità ad un’altra donna: ma questo non vuol dire che questa sia migliore delle altre, ma rappresenta semplicemente qualcosa di diverso. Tutte le donne sono diverse tra loro, ma ogni donna è speciale a suo modo: questo è uno dei tanti insegnamenti che si può ricavare da questo libro.

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10) CUORE di Edmondo de Amicis

 “Cuore” è un romanzo per ragazzi scritto da Edmondo de Amicis a Torino, strutturato ad episodi separati e pubblicato, per la prima volta, dalla casa editrice milanese Treves nel 1886. Il romanzo è strutturato come la stesura di un diario di un alunno di una scuola elementare torinese, Enrico Bottini, in merito alla sua vita e ai suoi compagni durante la sua terza elementare, precisamente nell’anno scolastico 1881-82 (da ottobre a luglio). L’autore narra le vicende attraverso la voce di un bambino e in questo romanzo pone fine a quelle che sono le lotte interrazziali nell’Italia di quegli anni. Al centro di tutto però, proprio come ricorda il titolo, c’è il cuore: elemento imprescindibile nell’universo femminile

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Roberta Nardone 

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